Arriva nelle sale la vita di Bobò, dal manicomio al palcoscenico. 

  • November 23, 2025 3:03 pm

Arriva nelle sale la vita di Bobò, dal manicomio al palcoscenico. Quando l’arte restituisce luce e diventa Politica

Dal 27 novembre 2025 arriva nelle sale italiane “Bobò”, un film-documentario di Pippo Delbono sulla vita di Vincenzo Cannavacciuolo, in arte Bobò, attore e anima silenziosa del teatro contemporaneo, uomo sordomuto, analfabeta e microcefalo che ha vissuto per 46 anni nel manicomio di Aversa (Caserta), sino a quando, nel 1995, un incontro con Pippo Delbono darà inizio ad un legame umano e artistico destinato a cambiare per sempre le loro vite. Dopo il trionfo all’anteprima mondiale di Locarno e la partecipazione al DocLisboa di Lisbona, Bobò è tra i protagonisti del 43° Torino Film Festival ed è stato selezionato per l’IDFA di Amsterdam.

Bobò, il film-documentario di Pippo Delbono, è tra i protagonisti del 43° Torino Film Festival e arriverà nelle sale italiane il 27 novembre. Dopo il trionfo all’anteprima mondiale di Locarno e la partecipazione al DocLisboa di Lisbona, il documentario prosegue il suo viaggio internazionale con la selezione imminente all’IDFA di Amsterdam (il trailer, della durata di 1.31 minuti, è visibile a questo link https://www.mimmomorabito.it/film_uscita_2025/BOBO/Bobo_Trailer.mp4). Un racconto toccante e potente che dalla vita al manicomio di Aversa (Caserta) conduce ai più prestigiosi riflettori europei. La storia di Vincenzo Cannavacciuolo (1936-2019), attore e anima silenziosa del teatro contemporaneo, un viaggio di arte, umanità e resistenza, un atto d’amore e memoria.

«Bobò era un poeta del silenzio, un’anima pura che ci ha insegnato l’umanità. Questo film l’ho fatto per lui, per farlo conoscere al mondo e dargli quello che si merita. È un gesto d’amore per custodirne la luce», racconta Pippo Delbono.

C’è un silenzio che non svanisce, ma resta. Risuona. È la traccia lasciata da Bobò, anima muta e visibile del teatro contemporaneo, protagonista dell’omonimo film documentario diretto da Pippo Delbono che, dopo la straordinaria accoglienza al Festival di Locarno 78, sarà presentato in concorso al prestigioso 43° Torino Film Festival (23 novembre). Subito dopo, arriverà nelle sale cinematografiche italiane dal 27 novembre 2025, con la distribuzione affidata a Luce Cinecittà. Presentato in anteprima mondiale il 7 agosto nella Selezione Ufficiale Fuori Concorso del Festival di Locarno, Bobò ha conquistato critica, pubblico e professionisti internazionali con la sua profondità, umanità e radicalità dello sguardo. Un’opera definita “atipica”, “potente e personale”, capace di restituire dignità a un’esistenza emarginata e di toccare temi universali come la diversità, l’inclusione e la forza trasformatrice dell’arte. Dopo l’anteprima a Locarno, Bobò ha proseguito il suo percorso internazionale approdando, lo scorso ottobre, al DocLisboa — festival interamente dedicato al cinema documentario — e, tra qualche settimana, nella sezione internazionale “Best of Fests”, all’IDFA di Amsterdam, il più importante appuntamento mondiale per il documentario.

Una storia straordinaria
Il film racconta la vita di Bobò (Vincenzo Cannavacciuolo), uomo sordomuto, analfabeta e microcefalo che ha vissuto per 46 anni nel manicomio di Aversa. La sua esistenza prende una svolta inaspettata nel 1995, quando Pippo Delbono lo incontra durante una visita nella struttura e ne rimane profondamente colpito. Da quell’incontro nasce un legame umano e artistico destinato a cambiare per sempre le loro vite.

«Eravamo due vite distrutte che si sono scoperte» racconta Delbono. «Avevamo tutti e due bisogno di uscire dal buio. Eravamo due persone ferite, che volevano vivere».

Attraverso questo incontro, Bobò – fino a quel momento invisibile al mondo – diventa figura centrale nel teatro e nel cinema di Delbono per oltre vent’anni, rivelandosi interprete sorprendente, capace di comunicare con forza e poesia anche senza parole. La sua presenza ridefinisce il linguaggio artistico del regista, trasformando il suo modo di raccontare, di guardare, di creare.
Per «Le Monde» è stato «l’incomparabile attore microcefalo e sordomuto, un piccolo re incerto»; «Avvenire» lo ha definito «icona poetica di libertà e resistenza»; «Doppiozero» ha scritto che «trasforma il caos in archetipo»; mentre «Il Manifesto» ha parlato di «linguaggio silenzioso che tocca l’essenza della vita». E come ha ricordato Teatro.it, «era l’anima del teatro di Delbono, capace di trasformare la fragilità in forza universale».

L’accoglienza della critica internazionale
L’opera ha ricevuto consensi unanimi dalla critica internazionale presente al Festival di Locarno, che ne ha sottolineato:
la profondità e l’umanità: il film scava nella condizione umana, mostrando la forza e la dignità di Bobò nonostante le sue difficoltà;
lo sguardo politico e personale: un’opera fortemente personale che affronta con coraggio temi come l’emarginazione, la diversità e la resistenza;
il linguaggio universale di Bobò: la straordinaria capacità di comunicare ed esprimersi attraverso il corpo e lo sguardo, anche senza l’uso della parola;
un’eredità artistica preservata: il tentativo riuscito di custodire l’eredità artistica di Bobò attraverso materiali d’archivio e registrazioni teatrali.
La critica ha anche accostato il cinema di Delbono a quello di Fellini per la visionarietà e la fascinazione per il “circo” umano, pur sottolineando l’originalità e l’unicità dell’approccio del regista.

Il film
Bobò (regia, soggetto e sceneggiatura di Pippo Delbono) si compone di materiali d’archivio raccolti lungo oltre vent’anni: riprese originali, estratti di spettacoli, interpretazioni teatrali e momenti di vita quotidiana che restituiscono con delicatezza e intensità la figura di Bobò. La digitalizzazione di oltre 300 ore di repertorio s’intreccia con nuove riprese realizzate tra Napoli e Aversa, nei luoghi dove tutto è cominciato. La voce narrante è quella dello stesso Delbono, guida sensibile in un dialogo profondo tra memoria e presente.
«Bobò ballava a ritmo di musica, ma era sordo. È un mistero», racconta Delbono a «Il Venerdì». «Mettevi dal pop a Chopin e lui cambiava danza. Bobò toccava molto il senso del sacro. Lo toccava nella profondità della sua presenza, anche se inconsapevole. Lui non aveva idea del prima e del dopo, era lì, nell’attimo presente, concentrato solo nella vita di ogni piccolo istante. Qualcosa di sacrale, ma anche vicino all’arte dell’attore».

Un gesto d’amore
Bobò si è spento il 1° febbraio 2019 ad Aversa, all’età di 83 anni. Questo film ne restituisce lo sguardo e l’eredità artistica, arrivando nelle sale in un momento simbolicamente significativo, subito dopo la Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra ogni anno il 10 ottobre.
«Siamo orgogliosi dell’accoglienza ricevuta da questa storia al pubblico internazionale di Locarno», affermano i produttori Renata Di Leone e Giovanni Capalbo. «È la testimonianza viva del potere dell’arte di restituire dignità e voce a chi è stato dimenticato, e ora siamo felici di portarla al pubblico italiano».
Con le musiche originali di Enzo Avitabile, la fotografia di Cesare Accetta e il montaggio di Marco SpoletiniBobò è una produzione Fabrique Entertainment, Luce Cinecittà, Inlusion Creative Hub, Vargo, con Rai Cinema.
L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e Audiovisivo. Con il contributo ex L.R. 30/2016 della Regione Campania e Film Commission Regione Campania.
Produttori sono: Renata Di Leone, Giovanni Capalbo, Fabio Volpentesta, Marco Garavaglia, Gianluca Varriale e Alessandro Riccardi. Mentre la distribuzione è di Luce Cinecittà.

Nota sulla distribuzione nelle sale di Pisa e Livorno
Impegnati rispettivamente sui temi dello stop all’istituzionalizzazione e dell’antipsichiatriaInformare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud invitano caldamente quante più persone possibile ad andare a vedere Bobò, per lo straordinario valore artistico dell’opera, per omaggiare l’uomo e per il dirompente messaggio politico che il suo percorso di vita riesce a trasmettere a chiunque sappia mettersi in ascolto.
Bobò sarà proiettato a Pisa al Cinema Arsenale dal 4 al 07 dicembre 2025 ed a Livorno al Cinema Teatro 4 Mori il 12, 14 e 17 dicembre 2025 (per dettagli, orari di programmazione e acquisto biglietti consultare il sito del cinema).

(S.L.)

GENOVA 29/11 presentazione del libro SOCIALMENTE PERICOLOSO di Luigi Gallini

  • November 22, 2025 11:03 am

GENOVA sabato 29 novembre c/o Libera Collina di Castello

in piazza Santa Maria in Passione alle ore 18

presentazione del libro di Luigi Gallini

SOCIALMENTE PERICOLOSO La triste ma vera storia di un ergastolo bianco

con il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud e Collepsikoattivə

a seguire Apericena

Puntata n. 238 Il Diritto Fragile STELLA MARIS: MALTRATTAMENTI, ABUSI E L’ENNESIMA IMPUNITÀ DEI VERTICI

  • November 19, 2025 9:24 pm


https://www.facebook.com/DirittiallaFollia/videos/1386726653168070

A questo link potete vedere la puntata di Il Diritto Fragile, a cui abbiamo partecipato come collettivo Artaud insieme a Sondra Cerrai, madre di Mattia Giordani

STELLA MARIS: MALTRATTAMENTI, ABUSI E L’ENNESIMA IMPUNITÀ DEI VERTICI
Nella puntata 238 de Il Diritto Fragile abbiamo parlato di uno dei casi più duri e rivelatori della violenza istituzionale in questo Paese. Parliamo della Stella Maris di Montalto di Fauglia, struttura per persone con autismo considerata “eccellenza” della sanità toscana.
Il 4 novembre, dopo anni di processi, denunce e telecamere installate dalle forze dell’ordine, arriva la sentenza di primo grado:
10 condanne tra operatori e operatrici
5 assoluzioni, tutti i vertici fuori da ogni responsabilità
280 episodi di maltrattamento in 4 mesi.
E nessuno ai piani alti “ha visto niente”. Sempre lo stesso schema.
Nel frattempo a Firenze, un’altra ferita: la Corte d’Appello conferma l’assoluzione per la morte di Mattia Giordani, morto nel 2018 dopo un soffocamento legato – con ogni probabilità – all’uso prolungato ed eccessivo di psicofarmaci.
Anche qui, nessuno responsabile.

FIRENZE: 26/11 presentazione del libro RESISTERE A GAZA c/o CPA Fi-sud

  • November 17, 2025 3:01 pm

FIRENZE mercoledì 26 novembre c/o CPA Fi-sud via di Villamagna 27/A alle ore 18:30

GENOCIDE in PALESTINE vivere e morire all’ombra dello sterminio presentazione del libro

RESISTERE A GAZA . Storie di tre famiglie palestinesi nella Striscia.

Di Brian Barber edizioni Sensibili alle Foglie

Brian Barber è professore emerito all’Università del Tennessee. Il suo lavoro riguarda le modalità in cui il contesto – dalla genitorialità ai sistemi politici – impatta sullo sviluppo individuale e sociale.

SIENA: venerdì 21/11 L’ANTIPSICHIATRIA COME PRATICA QUOTIDIANA c/o Ex- Cappella del San Niccolò

  • November 14, 2025 8:02 pm

SIENA VENERDì 21 NOVEMBRE c/o Ex- Cappella del San Niccolò alle ore 16:30 via Roma 56

L’ANTIPSICHIATRIA COME PRATICA QUOTIDIANA: contro lo stigma, verso la rivoluzione delle relazioni

dialogo con: Brigata Basaglia – Firenze e Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud – Pisa

a seguire laboratorio antipsichiatrico

organizza Collettiva Frog

FORLì: domenica 16/11 parliamo di ANTIPSICHIATRICA c/o E’ Circulèt (Circolo Asyoli)

  • November 9, 2025 8:27 pm

FORLI’ DOMENICA 16 NOVEMBRE 2025 E’ Circulèt (Circolo Asyoli) C.so Garibaldi 280

ANTIPSICHIATRIA: NE PARLEREMO CON LE COMPAGNX DEL COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD DI PISA E CON ANGELO DEL COLLETTIVO C.A.M.A.P.

ore 13:00 pranzo conviviale buffet vegan

ore 14:30 chiacchierata su il TSO come strumento di Tortura, Sopruso e Oppressione: rischi legati a questa misura costrittiva e autodifesa legale e pratica.

A seguire decompressione e convivialità

ore 16:00 la psichiatria a scuola: come le aule sono sempre più e sempre più precocemente laboratori di psichiatrizzazione delle nostre vite

ore 17:30 la psichiatria nella vita quotidiana: perchè patologizzare i nostri comportamenti è uno strumento di dominio da parte del potere? perchè siamo antipsichiatricx per una idea di cura radicalmente altra?!

Per info:

Collettivo SAMARA samara@inventati.org

CREARE una ASSEMBLEA PERMANENTE dei PAZIENTI PSICHIATRICI

  • November 7, 2025 11:15 pm

Riceviamo e volentieri pubblichiamo…

Vorrei mi aiutaste a pubblicizzare la proposta di creare una “Assemblea Permanente dei Pazienti Psichiatrici”. Chi fosse interessato a sostenere e partecipare a questa assemblea può scrivere a:cantodellesirene@gmail.com

Mi chiamo Luigi Gallini e sono nato nel 1964. Sono in trattamento psichiatrico da circa 40 anni. Da 5 anni compiuti sono internato all’ergastolo bianco, ovvero in stato libertà vigilata senza limite massimo di privazione della libertà. Ho iniziato da settembre scorso il 6° anno di internamento. Attualmente sono recluso agli arresti domiciliari presso una “Struttura Psichiatrica Residenziale a Media Intensità” del Torinese.

Dal 2005 partecipo ad attività anti-psichiatriche legate al mutevole contesto dei diversi movimenti spontanei dei pazienti psichiatrici che si sono succeduti in italia: “No Pazzia”, “Osservatorio Italiano Salute Mentale” e “Torino Mad Pride”.


Non sono sempre stato giudicato dalla società un pericolosissimo “pazzo criminale” come da 6 anni a questa parte.


Ho 23 anni di scolarizzazione: sono in possesso di una maturità tecnica agraria, una scuola estiva per tecnico e dirigente di società cooperative, una laurea magistrale in scienze della terra, un dottorato in chimica e mineralogia del suolo e una sorta di post-dottorato all’italiana in geo-microbiologia svolto presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Da 2 anni seguo il corso di laurea in Scienze Politiche e Sociali presso il polo carcerario dell’università degli studi di Torino. Dal 1999 al 2021 vita ho insegnato nelle scuole secondarie della provincia di Torino Matematica,
Geometria, Chimica, Biologia, Scienze Naturali e Geografia Astronomica; sia come titolare di cattedra sia come insegnante di sostegno. Sono autore di una dozzina di pubblicazioni scientifiche e ho firmato il testo autobiografico: “Socialmente Pericoloso. La triste ma vera storia di un
ergastolo bianco”, edito dalla Contrabbandiera Editrice per conto del Collettivo Informacarcere del Centro Evangelico Valdese di Firenze.

Scrivo questo appello in quanto vorrei il vostro aiuto per trovare un gruppetto di internati psichiatrici decisi ad impegnarsi in un collettivo focalizzato a svolgere attività politiche e sociali. In particolare, a lavorare per creare le basi di una ampia “Assemblea Permanente dei Pazienti Psichiatrici”, autonoma e indipendente dai poteri economici e politici.

Attualmente, dal panorama associativo italiano, sono assenti le organizzazioni indipendenti  di pazienti psichiatrici. Le uniche associazioni di pazienti psichiatrici che esistono, sono emanazioni di
interessi politici ed economici forti e sono gestite da fondazioni bancarie o dalle Aziende Sanitarie Locali.

Gli obiettivi dell’Assemblea Permanente dei Pazienti Psichiatrici per la quale cerco collaboratori, sono molteplici, ma fondamentalmente il suo scopo sarebbe quello di costituire una struttura associativa atta a rappresentare politicamente, e a difendere in modo corporativo, i diritti dei pazienti psichiatrici; atta a rappresentare socialmente e politicamente la voce dei pazienti psichiatrici in modo indipendente dalle Banche e dalle Aziende Sanitarie Locali.

Attualmente, in questo progetto sono solo. Se fosse possibile, vorrei il vostro aiuto per poter raggiungere e contattare altri internati psichiatrici, come me interessati a lavorare ad un progetto di associazione nazionale.

Chi fosse interessato ad aiutare a far nascere una Assemblea Permanente dei Pazienti Psichiatrici, può scrivere a: cantodellesirene@gmail.com.

Grato dell’attenzione fin qui dimostrata e confidando in un vostro gentile riscontro, vi porgo i miei migliori auguri di buona prosecuzione di tutte le vostre attività.

Con preghiera di diffusione,

Luigi Gallini

Link per ascoltare intervista a radio Onda D’Urto con il commento sulla sentenza del processo per il maltrattamenti

  • November 7, 2025 1:06 pm




https://www.radiondadurto.org/2025/11/06/pisa-maltrattamenti-e-abusi-su-persone-autistiche-10-condanne-alla-stella-maris-assolti-i-vertici/

Questo è il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto, come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud, a radio Onda D’Urto per commentare la sentenza di primo grado del processo sui maltrattamenti alla Stella Maris. Abbiamo approfondito anche altri aspetti: la lotta antipsichiatrica, l’orizzonte e il significato sociale di una sentenza del genere.


PISA: MALTRATTAMENTI E ABUSI SU PERSONE AUTISTICHE. 10 CONDANNE ALLA STELLA MARIS, ASSOLTI I VERTICI

Martedì 4 novembre si è concluso il processo di primo grado in merito all’inchiesta che vedeva imputata la Fondazione Stella Maris per i maltrattamenti e gli abusi subiti dagli utenti ospitati nella struttura per persone autistiche a Montalto di Fauglia (PI). 15 le persone coinvolte, tra operatori e figure apicali della  Fondazione.

Il Tribunale di Pisa – presieduto dalla giudice monocratica Susanna Messina – ha condannato 10 tra operatori e operatrici, ma assolto i vertici della Fondazione.

Un esito che ha lasciato l’amaro in bocca, soprattutto alle famiglie delle persone che hanno subito abusi e maltrattamenti, e che arriva dopo un lunghissimo proccesso iniziato a seguito della denuncia dei genitori di un assistito e alla conseguente introduzione di telecamere, da parte delle forze dell’ordine, all’interno della struttura. Riprese che alzeranno poi il velo sugli abusi e i maltrattamenti a lungo sospettati da alcuni famigliari, facendo emergere pratiche contenitive inaccettabili, come il tappeto contenitivo, e dando il via all’inchiesta.

In occasione dell’udienza, il Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud ha organizzato il 22esimo presidio solidale davanti al Tribunale di Pisa, in sostegno e solidarietà alle famiglie delle vittime dei maltrattamenti”.

Per il collettivo l’obiettivo è offrire una supporto solidale a chi ha attraversato questa vicenda dolorosa, ma anche mantenere alta l’attenzione sia sui meccanismi e le dinamiche che regolano queste strutture psichiatriche – vere e proprie “istituzioni totali“, al pari di carceri e Cpr, finanziate da fondi pubblici – sia sul fenomeno della “psichiatrizzazione sociale, che avanza un po’ ovunque nel silenzio generale”.

link per ascoltare intervista a Radio BlackOut con il commento alla sentenza sul processo Stella Maris

  • November 6, 2025 9:17 pm

https://radioblackout.org/2025/10/maltattamenti-stella-maris-mite-decisione-del-tribunale-di-pisa-chiude-il-primo-grado-del-piu-grande-processo-italiano

Maltrattamenti Stella Maris: mite decisione del tribunale di Pisa chiude il primo grado del più grande processo italiano per abusi su ragazzi autistici.

Sopra il link per ascoltare l’intervista che, come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud abbiamo fatto a radio BlackOut partendo da un resoconto del processo per i maltrattamenti nella struttura della Stella Maris – reputata un’eccellenza del settore sanitario toscano – arrivando a parlare di strumenti di contenimento fisico e farmacologico all’interno dei luoghi di contenimento.

280 gli episodi di maltrattamento in soli 4 mesi. 7 anni di processi e una decisione in primo grado che condanna solamente gli operatori, lasciando cadere ogni responsabilità per medici e dirigenti ai vertici della struttura.

In parallelo al processo per maltrattamenti presso il Tribunale di Firenze si è tenuta la sentenza d’Appello per la morte di Mattia Giordani che ha confermato, come in primo grado, l’assoluzione della dottoressa imputata. Mattia ha perso la vita nel 2018 dopo un soffocamento, dovuto probabilmente al prolungato ed eccessivo uso di psicofarmaci.

Osservare e raccontare cosa accade nei luoghi di limitazione o privazione della libertà, è l’unica via per evitare abusi e maltrattamenti .

“Una sentenza che non fa giustizia” – link per ascoltare intervista a Radio Ondarossa con il commento alla sentenza sul processo Stella Maris

  • November 5, 2025 9:08 pm


https://www.ondarossa.info/newsredazione/2025/11/sentenza-che-non-fa-giustizia


Questo è il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto, come collettivo Artaud, a radio Ondarossa con il commento della sentenza di primo grado per il processo per i maltrattamenti nei confronti di ragazzi con autismo avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia, in provincia di Pisa, gestita dalla fondazione Stella Maris.