Archives for December, 2018

PISA: ven 11 gen 2019 presentazione di SCARCERANDA019 c/o S.A. Newroz

  • December 28, 2018 7:13 pm

VENERDI’ 11 GENNAIO 2019 a PISA

PRESENTAZIONE SCARCERANDA 2019  c/o

POLO CARMIGNANI Piazza dei Cavalieri

alle ore 18:30 dibattito con:

redazione Radio Onda Rossa – Roma

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud – Pisa

 

LINK INTERVISTA su RADIO WOMBAT a SEBASTIANO ORTU su “DIVIETO D’INFANZIA”

  • December 26, 2018 10:12 am

https://wombat.noblogs.org/2018/12/25/stampa-rassegnata-048-17-23dic/

QUESTO è il link per sentire la seconda parte della trasmissione “Stampa Rassegnata” fatta a Radio Wombat, come collettivo Artaud, sul libro “DIVIETO di INFANZIA. Psichiatria, controllo, profitto”.

Continua la discussione sul Libro “DIVIETO di INFANZIA” con il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud e con il coautore della nuova edizione Sebastiano Ortu. La medicalizzazione ed il continuo ricorso ad approcci psichiatrici mettono alla prova insegnanti ed operatori della formazione stretti tra le richieste sempre più pressanti delle istituzioni educative e la spinta etica-empatica della proprie coscienze.

 

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa

antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669 Via San Lorenzo 38 56100 Pisa

 

dal Collettivo SenzaNumero di Roma: un GIOVEDì di DICEMBRE-TESTIMONIANZA di una CONTENZIONE

  • December 20, 2018 7:21 pm

UN GIOVEDÌ DI DICEMBRE

“Con il nuovo servizio psichiatrico restituiamo alle persone con fragilità mentali un luogo di cure adeguato rispettoso delle necessità, oltre che della dignità dei pazienti.”

Questo è quello che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dichiarava lo scorso 22 febbraio, inaugurando l’attesa riapertura del SPDC (Servizio di Prevenzione Diagnosi e Cura) dell’Ospedale San Giovanni Addolorata.

Capita invece che, in un grigio giovedì di dicembre, alcuni di noi si rechino nel suddetto reparto a trovare un caro amico, ricoverato in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio dalla domenica precedente. Ebbene entriamo nella stanza da lui occupata e lo troviamo legato al letto e profondamente sedato. Alla domanda “Da quanto stai legato al letto?” segue la risposta “Da domenica, da quando sono arrivato”.

Circa 84 ore. Il nostro pensiero corre a Franco Mastrogiovanni, morto in regime di contenzione dopo 82 ore.

Ci si precipita dai medici chiedendo con calma spiegazioni e veniamo mandati dal primario. Il medico risponde alle domande invitandoci a gran voce ad uscire dal reparto e ordina, letteralmente, a medici e infermieri di fare altrettanto, dopo aver constatato, suo malgrado, che eravamo stati testimoni delle condizioni nelle quali veniva tenuto il nostro amico. Veniamo allontanati, tra urla e provocazioni, e decidiamo di uscire dal reparto soltanto per parlare con un parente nel frattempo sopraggiunto.

Nessuno dei medici presenti è stato in grado di motivarci il perché di quel trattamento inumano, non giustificato né giustificabile da nessun criterio  medico.

Dal canto nostro, non vediamo nella psichiatria né tanto meno nel Trattamento Sanitario Obbligatorio uno strumento di cura e quanto e’ accaduto, sotto ai nostri occhi, accade tutti i giorni negli ospedali e nelle cliniche specializzate in trattamenti psichiatrici. Sedare, legare, rinchiudere e ammansire non sono strumenti di cura, piuttosto di contenimento, allontanamento e repressione.

Nessuna attenzione per la sofferenza: negazione sistematica del vissuto individuale. Non c’è ascolto, quindi nessuna reale presa in carico di un problema o di un grido di aiuto.

La persona, considerata patologica, viene inserita in reparti sicuri, inutili e spogli, etichettata a causa di sintomi e comportamenti nonché  espropriata della propria personalità. Il personale medico e infermieristico, forte del suo ruolo di normalizzatore e del potere sulla persona che da esso ne deriva, ne azzera le coscienze, ne annulla i desideri e la rende schiava di psicofarmaci di cui, la stessa scienza, ammette la dannosità nell’uso a lungo termine.

Il TSO, sempre più di frequente, diventa il primo passo coatto per assicurare “clienti” all’industria farmacologica. Il trattamento consisterà nell’intervenire chimicamente sul sintomo ignorandone la causa e mettendo le basi, quindi, per future ricadute nella sofferenza. A chi non accetta le cure gli saranno imposte attraverso la contenzione e l’iniezione a lento rilascio.

E’ allarmante osservare quanto il numero di TSO sia in crescita, di anno in anno.

Siamo convinti e convinte che fare i conti con ritmi sempre più frenetici, competitivi e alienanti possa condurre a momenti di crisi e/o di netto rifiuto della realtà. Una fuga dalla violenza del dover stare sempre al passo con i tempi, per sentirsi parte di qualcosa, riconoscersi in un ruolo socialmente accettato.

Ciò nonostante rifiutiamo con forza la speculazione sulle persone e i loro corpi, e il pregiudizio che giustifica la sopraffazione e la violenza della così detta “Prevenzione Diagnosi e Cura”.

Collettivo “Senzanumero” – Roma

senzanumero@autistici.org / senzanumero.noblogs.org

LINK INTERVISTA su RADIO WOMBAT a CHIARA GAZZOLA su “DIVIETO D’INFANZIA”

  • December 18, 2018 4:23 pm

https://wombat.noblogs.org/2018/12/18/stampa-rassegnata-047-10-16dic/

QUESTO è il link per sentire la prima parte dell’intervista fatta a Radio Wombat, come collettivo Artaud, insieme a Chiara Gazzola che ci parla del libro “Divieto d’Infanzia. Psichiatria, controllo, profitto” BFS edizioni.
Con Chiara Gazzola, autrice di “DIVIETO DI INFANZIA”, abbiamo parlato di psichiatrizzazione e medicalizzazione infantile; dei moltissimi dubbi sull’uso dilagante di psicofarmaci e piani farmacologici anche in tenerissima età e del rapporto sempre più angosciante tra etichette patologiche ed esigenze di controllo scolastico, organizzazione di gruppi, management delle comunità educative.
Sul finale una breve anticipazione della prossima puntata ancora dedicata al tema con Sebastiano Ortu coautore dell’ultima edizione aggiornata.

Link è per ascoltare la puntata della trasmissione  “Stampa Rassegnata”  047 10-16dic.
(Ascolta la Diretta Lun. 15.30 Repliche Merc. 23.59 Gio. 8.30 AM 1359)

https://wombat.noblogs.org/2018/12/18/stampa-rassegnata-047-10-16dic/

il collettivo Artaud

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669 Via San Lorenzo 38 56100 Pisa

articolo su “DIVIETO D’INFANZIA. PSICHIATRIA, CONTROLLO, PROFITTO”

  • December 17, 2018 7:04 pm

“DIVIETO D’INFANZIA. PSICHIATRIA, CONTROLLO, PROFITTO”

di Chiara Gazzola e Sebastiano Ortu, BFS edizioni, Pisa 2018.

“ Siamo abbastanza liberi da esseri capaci di non interferire nella vita di un’altra persona, quale che sia la sua età? “(Alexander Neil)

Nel 2008 la prima edizione di Divieto d’Infanzia lanciava l’allarme sulla prescrizione di psicofarmaci a bambini e adolescenti; oggi, la nuova edizione aggiornata fa i conti con un progressivo aumento del consumo degli psicofarmaci da parte di tutta la popolazione mondiale. E’un aggiornamento necessario vista la quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico (DSM) del 2013, che ha previsto l’inserimento di nuove categorie diagnostiche dedicate all’infanzia. Attraverso il DSM, la psichiatria traccia la linea di confine tra ciò che è normale e ciò che non lo è. Questo allargamento dei confini diagnostici favorisce il reclutamento in psichiatria, di un numero sempre più alto di bambini.

Il libro rivolge lo sguardo alla diagnosi di ADHD  (deficit dell’attenzione e iperattività)  in Italia, ai dati sulle altre patologie psichiatriche e ai relativi farmaci nel mercato nazionale; mette in discussione anche la tendenza alla medicalizzazione nelle scuole, cercando di dare degli spunti e stimoli ad alternative concrete per ostacolarla.

Oggi a scuola sono sempre di più i bambini che hanno diagnosi psichiatriche, in particolare disturbo dell’adattamento, dell’attenzione, con iperattività, depressione, disturbo bipolare.

L’attuale tendenza dell’insegnamento e della pedagogia è quella di farsi coadiuvare dalla neuropsichiatria ogni qualvolta un bambino disturba o contrasta i programmi formativi. Il “disagio” comportamentale invece di essere valutato come un campanello d’allarme nella relazione adulto-bambino,  viene incasellato come un difetto dell’alunno. L’insegnante e l’educatore vengono così  deresponsabilizzati e dispensati dal modificare il loro approccio relazionale/educativo, delegando il problema ad un esperto che lo affronterà dal punto di vista della salute mentale. Vince così il paradigma biologico, secondo cui questi bambini hanno qualcosa che non va nel loro cervello e che dovranno prendere psicofarmaci, forse per il resto della loro vita.

Gli psicofarmaci, oltre ad agire solo sui sintomi e non sulle cause della sofferenza della persona, alterano il metabolismo e le percezioni, rallentano i percorsi cognitivi ed ideativi contrastando la possibilità di fare scelte autonome, generando fenomeni di dipendenza ed assuefazione del tutto pari, se non superiori, a quelli delle sostanze illegali classificate come droghe pesanti. Presi per lungo tempo possono portare a danni neurologici gravi che faranno del bambino un disabile.

A scuola, oggi, si mira sempre più ad un addestramento alla produttività, all’efficienza, alla centralità del risultato. Sicuramente gli stimolanti producano risultati positivi dal punto di vista delle insegnanti, ma sono di aiuto anche per il bambino? Nessuno fa mai riferimento specifico a quelli che possono essere i benefici per il diretto interessato.

Gli autori, Gazzola e Ortu, ci ricordano che insegnare “è dare priorità alla relazione e saper sperimentare approcci didattici e pedagogici a secondo della persona con la quale ci si relaziona.” Compito degli adulti è difendere le nuove generazioni e tornare a riflettere sull’importanza dell’ambito sociale, comunitario e relazionale per la loro educazione.

Questo libro ci invita a non cedere al riduzionismo psichiatrico, a non psichiatrizzare ogni comportamento disturbante e/o sofferente, affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l’infanzia.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa

antipsichiatriapisa@inventati.org

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estratto sugli psicofarmaci da “SORVEGLIATO MENTALE”

  • December 16, 2018 1:33 pm

pubblichiamo un piccolo estratto sugli psicofarmaci preso da

“SORVEGLIATO MENTALE. Effetti collaterali degli psicofarmaci”

Manuale d’Uso  a cura di Maria Rosaria D’Oronzo e Paola Minelli edizioni Nautilus

estratto di Sorvegliato Mentale

“EFFETTI COLLATERALI. Uso e abuso di psicofarmaci.”

  • December 16, 2018 12:22 pm

 

“EFFETTI COLLATERALI. Uso e abuso di psicofarmaci.”

a cura del TELEFONO VIOLA di MILANO edizioni Nautilus 1998

effetti collaterali

NO AL TASER! NO AI TSO CON LE SCOSSE ELETTRICHE!!!

  • December 3, 2018 4:37 pm

NO AL TASER!  NO AI TSO CON LE SCOSSE ELETTRICHE!!!

Dal 5 settembre 2018 in Italia il Thomas A. Swift’s Electronic Rifle ( TASER ) è in fase di sperimentazione in dodici città italiane: Milano, Torino, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Genova, Firenze, Napoli, Caserta, Catania, Palermo e Brindisi.

La  pistola elettrica è stata usata la prima volta il 12 settembre a Firenze dai carabinieri per fermare un giovane musicista turco di 24 anni disarmato in stato di agitazione. Il ragazzo, in seguito al fermo, è stato ricoverato in TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale S. Maria Nuova di Firenze.

Il Taser è considerato un dispositivo utile a garantire la sicurezza degli agenti. L’arma spara due dardi collegati alla pistola da cavi sottili. Quando il dardo colpisce il bersaglio, una scarica di corrente elettrica a impulsi provoca una paralisi neuromuscolare che concede agli agenti alcuni secondi per immobilizzare il soggetto. La pistola può anche essere premuta contro il corpo, causando dolore intenso. Le pistole in dotazione ai carabinieri non hanno bisogno di essere ricaricate e quindi possono sparare due colpi, ossia quatto dardi.

La dotazione del Taser viene giustificata dalla non mortalità dell’arma, nonostante venga considerata dall’ONU uno strumento di tortura. Il Governo Italiano per mantenere la sicurezza dei cittadini, piuttosto che ridurre i casi di applicazione della violenza, preferisce dare alle forze dell’ordine la possibilità di sparare di più facendo meno vittime. Il Ministro dell’Interno Salvini, nel DDL Sicurezza ha inserito l’estensione dell’arma anche ai vigili urbani e alla Polizia ferroviaria oltre che alle altre forze di Polizia.

Nella ricerca “Shock tactics” della Reuters, su 1005 casi di morte legati all’uso del Taser, ben 257 vengono ricondotti all’uso dell’arma su soggetti con “disturbi psichiatrici e malattie mentali”; mentre in 153 casi il Taser è indicato come causa o come fattore che ha contribuito alla morte.

Il fatto che il primo uso della pistola elettrica in Italia sia stato su una persona in stato di agitazione è perfettamente in linea con le intenzioni dell’azienda produttrice dell’arma, Taser International, ora AXON, che già nel 2004 riteneva la pistola elettrica “lo strumento più adatto a gestire persone emotivamente disturbate”.

Ci preoccupa e allarma molto il fatto che si cominci ad usare il Taser su persone in difficoltà,  in stato di agitazione o di crisi, per poi ricoverarle nei reparti psichiatrici. Ad oggi il TSO è un metodo coercitivo che obbliga il soggetto ad un trattamento farmacologico pesante e sradica la persona dal proprio ambiente sociale, rinchiudendola in un reparto psichiatrico, ignorando la complessità delle relazioni umane e sociali e molto spesso ledendone i diritti.

Noi ci opponiamo a tutto ciò! Il superamento delle crisi individuali passa attraverso un percorso comunitario e non attraverso l’utilizzo di metodi repressivi e/o coercitivi che risultano dannosi alla dignità dell’individuo. Ci chiediamo perché non viene attribuito alla rete sociale il giusto valore.

 

 Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

 antipsichiatriapisa@inventati.org artaudpisa.noblogs.org 

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