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FIRENZE ven 1/12 RESIDENZE per DISABILI: BASTA ABUSI E VIOLENZE! ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS c/o Centro sociale il Pozzo

  • November 22, 2023 9:08 pm

VENERDì 1 DICEMBRE alla COMUNITA’ delle PIAGGE

c/o il CENTRO SOCIALE IL POZZO alle ore 18

in piazza Ilaria Alpi Miran Hrovatin 2 a FIRENZE

RESIDENZE per DISABILI: BASTA ABUSI E VIOLENZE!

ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE


ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

PISA: venerdì 03/11 ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA c/o Exploit ore 18

  • October 24, 2023 11:18 pm

VENERDI’ 3 NOVEMBRE c/o EXPLOIT Largo Bruno Pontecorvo a Pisa

ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia
Il 7 novembre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE

ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

PISA: venerdì 29/09 ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA c/o Newroz ore 18

  • September 22, 2023 10:19 pm

VENERDI’ 29 SETTEMBRE c/o Spazio Antagonista NEWROZ in via Garibaldi 72 a Pisa

ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia
Il 3 Ottobre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza, dopo tanti rinvii, per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE

ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

LETTERA dal 41BIS: FUCILATEMI!

  • February 19, 2023 10:01 pm

Pur se datata ci sembra attuale e interessante pubblicare la Lettera aperta al Presidente della Repubblica da un condannato all’ergastolo che per 28 anni è stato recluso ininterrottamente in 41 bis. La lettera è stata resa pubblica dall’associazione Yairaiha e messa in rete da Osservatorio Repressione a luglio 2020.

Lettera dal 41bis: Fucilatemi!

Alla S.V. Illustrissima affinchè intervenga a far eseguire la condanna inflittami dalla Corte d’Assise di Catania e Milano cioè la condanna a morte nascosta dietro la parola ERGASTOLO, con FINE PENA 9999, cioè FINE PENA MAI!

Chiedo che la condanna venga eseguita perchè dopo 29 anni, di cui 28 passati al 41 bis, SONO MORTO già tante di quelle volte che non lo sopporto più; ogni volta che lo rinnovano muoio; quando guardo gli occhi dei miei figli, dei miei cari, di mia moglie penso che la condanna a morte è anche per loro.

E non voglio che muoiano tutte le volte lo rinnovano con scuse banali e senza fondamento, per questo chiedo di morire.

No, non intendo impiccarmi o suicidarmi perchè l’ho visto fare tante di quelle volte che non voglio pensarci.

Siete voi che dovete eseguire la sentenza perciò chiedo che venga eseguita tramite fucilazione nel cortile dell’istituto, così la facciamo finita perché, dopo 29 anni, non voglio più morire tutti i giorni, voglio morire una sola volta perché non basta che tu stia scontando l’ergastolo, non basta che lo sconti pure con la tortura del 41 bis, c’è anche la cattiveria. Che so..sei un 41 bis? Non puoi farti nemmeno un uovo fritto. È questa la lotta alla mafia?

Tu hai preso 30 anni (senza uccidere nessuno) per estorsione ed associazione? Con l’art. 4 bis li sconti tutti senza benefici; ma se tu hai ucciso un bambino, lo hai violentato, sconti 20 anni e niente 41 bis, niente restrizioni. Questo è lo stato italiano! Che so, rubi un tonno per fame? Sconti dai 3 ai 5 anni; poi c’è chi ruba milioni di euro, quelli vanno a Rebibbia in attesa dei domiciliari! E sono peggio dei mafiosi perchè loro hanno giurato fedeltà allo stato. No sig. Presidente, non sono un santo, sono, o meglio, ero, un delinquente. Ma sono 10 anni che ho dato un taglio a tutto per amore dei miei figli e dei miei cari. Ma ciò non è servito a niente perché le procure non vogliono che tu dia un taglio al passato, o ti penti o sei sempre un mafioso da sfruttare tutte le volte che fanno un blitz sfruttando il nome tutte le volte che fanno un blitz sfruttano il tuo nome per dare più risalto per dare più peso al blitz e tu ci vai di mezzo solo perché un megalomane fa il tuo nome; non vogliono nemmeno che i tuoi figli lavorano perché vogliono che seguono le “orme del padre”, se trovano lavoro vanno dal datore di lavoro e gli dicono che stanno facendo lavorare il figlio di un mafioso. Se non lavorano dicono che non lavorano. Ma, ringraziando Dio, i miei figli lavorano tutti, lavori umili, ma lavorano, e fanno sacrifici per venirmi a trovare. Se chiedo la fucilazione lo faccio anche per loro, per non dargli più problemi.

Sa cosa vuol dire ricevere una telex che dice che tua figlia è ricoverata in fin di vita, vedi se puoi telefonare? No al 41 bis non posso chiamare; ho un solo colloquio al mese o una telefonata. Se avevo ucciso un bambino non ero “mafioso”, non avevo 4 bis, allora si, assassino di bambini se ricevevo un telex tipo “mamma ha la febbre”, allora potevo telefonare, chiedere colloqui e tutto.

Questa è la legge italiana!

Signor Presidente, sono 28 anni che non ho una carezza dei miei genitori, che non abbraccio i miei figli, che non tocco la mano di mia moglie, perciò mi chiedo “è questa la vita che devo fare fino alla morte”? Ed allora facciamola finita subito, FUCILATEMI!

P.S. NON RESTITUITE IL CORPO ALLA MIA FAMIGLIA, SAREBBERO PER LORO ALTRI PROBLEMI. GRAZIE

MOMENTANEA INTERRUZIONE del TELEFONO. SARA’ NUOVAMENTE ATTIVO da VENERDì 13 GENNAIO

  • January 11, 2023 7:11 pm

Per motivi tecnici il telefono antipsichiatrico del collettivo Artaud non sarà funzionante fino a venerdì . Sarà nuovamente attivo a partire dalla tarda mattinata di venerdì 13 gennaio. Ci scusiamo per il momentaneo disagio.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

MODENA 11 e 12 Marzo: NOI NON ARCHIVIAMO : 2° anniversario della strage del Sant’Anna

  • March 4, 2022 4:26 pm

L’otto marzo del 2020 un’ondata di proteste e di rivolte ha attraversato le carceri italiane, provocata dalla paura dei contagi di Covid-19 e dalle misure che per decreto appesantivano insopportabilmente le condizioni di prigionia, come il blocco dei colloqui con i familiari, del lavoro esterno, delle attività scolastiche e formative.
Condizioni di prigionia già insopportabili da prima, per il sovraffollamento, la mancanza di assistenza sanitaria, la negazione di diritti basilari e la violenza insita nell’istituzione carceraria.
Le proteste e le rivolte hanno lasciato sul campo 13 detenuti morti, a Bologna, a Rieti e soprattutto al Sant’Anna di Modena. Sull’inchiesta che riguardava otto di queste morti è stato steso, dal Tribunale di Modena, il sudario dell’archiviazione, rendendo impossibile un dibattimento che potesse approfondirne le circostanze e le cause, collegandole anche alle denunce sulle violenze da “macelleria messicana” subite dai detenuti e sulle testimonianze in merito al mancato soccorso di persone in overdose.

Associazione Bianca Guidetti Serra – Comitato Verità e Giustizia per la strage del Sant’Anna

PROGRAMMA:
VENERDì 11 MARZO:
18.00 : assemblea pubblica/presentazione del secondo dossier
20.30: proiezione di “Anatomia di una rivolta”, servizio per RaiNews24 di
Maria Elena Scandaliato e Giulia Bondi
22.00: Banda Popolare dell’Emilia Rossa / Dandy Bestia / Giorgio Canali in
concerto
presso Vibra Club Viale IV Novembre, 40/a, 41123 Modena MO

SABATO 12 MARZO:
16.00 : piazzale San Giorgio – Performance di danza contemporanea a cura di
Rylab – Laboratorio Sperimentale di Danza Contemporanea diretto dalla
danzatrice professionista Eleonora Di Vita @enoire / mostra itinerante a
cura di Antigone
17.00 : largo Sant’Eufemia – Reading poetico cura del collettivo Modena
City Rimers
18.00 : piazzetta Pomposa – Microfono aperto e birra per i detenuti presso
Juta Stereobar

L’INCASSO DEL CONCERTO DELL’11 E DELL’APERITVO DEL 12 SARÁ IMPIEGATO PER RIPORTARE HAFED CHOUCHANE IN TUNISIA

 

LINK INTERVISTA a Radio OndaRossa: La CONTENZIONE FARMACOLOGICA NELLE CARCERI: La storia di I.

  • February 24, 2022 10:36 pm

sotto il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto a Radio OndaRossa sulla storia di
una giovane donna deceduta lo scorso febbraio 2021 mentre era detenuta nel reparto psichiatrico del carcere di Pozzuoli.

Contenzione farmacologica nelle carceri: la storia di I.
https://www.ondarossa.info/redazionali/2022/02/contenzione-farmacologica-nelle-carceri

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
artaudpisa.noblogs.org 335 7002669
via San Lorenzo 38 Pisa

INTERVISTA a Radio BlackOut sui FATTI di FANO e sul TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO

  • May 11, 2021 5:53 pm

Sotto il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto come Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud a Radio Blackout sui fatti di Fano e sul Trattamento Sanitario Obbligatorio

https://radioblackout.org/2021/05/tso-la-normalita-della-gabbia/

La vicenda dello studente fanese cui è stato imposto il ricovero coatto in un repartino psichiatrico per un atto di protesta contro la mascherina a scuola, ha suscitato ampia indignazione. Sono scesi in campo persino fascisti e leghisti, normalmente forcaioli.
Nei fatti, il Trattamento Sanitario Obbligatorio, è una pratica molto diffusa. Una pratica che non ha nulla a che fare con la sofferenza psichica, ma è utile a disciplinare comportamenti che, per svariate ragioni, non possono essere sanzionati con gli strumenti messi a disposizione dall’apparato sanzionatorio previsto dal codice penale.
La prigione psichiatrica è uno strumento cui è molto difficile sottrarsi e lascia solo esigui margini di difesa e chi ci finisce impigliato.
Se un individuo è classificato come pericoloso da un paio di medici, di cui almeno uno deve essere uno psichiatra, poi basta la firma del sindaco ed il gioco è fatto. Se i tuoi atti sono definiti folli non c’è nulla che tu possa dire o fare per evitare il ricovero coatto, la gabbia chimica e, spesso, anche la contenzione fisica. Se sei dichiarato “matto” la tua volontà non conta, la tua parola non ha valore, perché, qualunque sia l’argomentazione, è alienata, senza ragione, malata.
Il TSO si configura come detenzione e tortura extra giudiziaria

Camicie di forza, letti di contenzione, elettroshock, lobotomia farmaceutica, punture a lento rilascio, isolamento, umiliazioni, ricatti, sequestri, prigionie, torture, violenze e morti…
Nonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi negli anni Settanta, questa è la realtà vissuta ancora oggi da chi è giudicato dalla nostra società folle, divers*, anormale, e per questo isolat*, punit* e normalizzat*.
Rispetto al passato la psichiatria ha inventato centinaia di disturbi e di diagnosi, basati sull’analisi dei comportamenti delle persone, estendendo il suo sguardo medico ad ambiti che prima ne erano esclusi e medicalizzando tutte le fasi della nostra vita, dall’infanzia alla vecchiaia. L’omosessualità dal 1990 non è più considerata una malattia psichiatrica, ma le persone che decidono di fare un percorso di transizione di genere sono considerati affette da “disforia di genere” ed obbligate a sottostare a visite psichiatriche. I bambini vivaci sono trattati da “malati” di “ADHD” ossia Deficit di Attenzione e Iperattività e spenti con terapie farmacologiche.
La psichiatria ha esteso la sua rete di controllo e i profitti che ne derivano.
Per il resto a cambiare sono stati solo i nomi, in una società più moderna in cui lo psico controllo è ormai esteso nelle scuole, nelle strade, nelle carceri, nei CPR ed è perfettamente integrato a tutte le altre istituzioni di coercizione e controllo presenti nelle nostre moderne smart city.
I manicomi si sono trasformati in repartini (SPDC), CSM, SR, comunità, cliniche, centri diurni.
Gli ex manicomi criminali, quelli che più recentemente sono stati chiamati Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sono stati “chiusi” ovvero rimpiccioliti, moltiplicati e capillarmente diffusi sul territorio (REMS).
L’elettroshock continua ad essere fatto, ma si chiama “Terapia Elettro convulsivante” e viene fatto sotto anestesia.
La lobotomia chirurgica invece è in disuso, poiché sono stati inventati i neurolettici (dal greco neuro “nervoso” e lepsis “blocco”) per cui viene fatta chimicamente, ad esempio con l’Haldol, uno psicofarmaco a lento rilascio somministrato tramite puntura, che veniva anch’esso usato come forma di tortura contro i dissidenti nei gulag russi. Andrea Soldi, l’uomo morto il 5 agosto 2015 sulle panchine di Piazzale Umbria durante un Trattamento Sanitario Obbligatorio, era costretto invece a prenderlo come “cura”, e quando si è rifiutato di farlo, è stato per questo ucciso da vigili e psichiatri. Una volta etichettato come “malato di mente” sei giudicato pericoloso e devi essere curato che tu lo voglia o meno, con medici, metodi e cure che tu non potrai scegliere. E se non sei accondiscendente, se neghi la tua malattia e rifiuti la terapia, se ti ribelli rischi un ricovero coatto, una cattura, una reclusione all’interno dei nostri ospedali, in quei reparti chiusi con le sbarre alle finestre dove qualsiasi cosa subirai è chiamata “cura” e trattamento, dove le sostanze psicoattive sono chiamate “farmaci”.

https://radioblackout.org/

PISA giovedì 29/10 “CICATRICI” al Caracol 2 PERFORMANCE POETICHE con Guido Celli e Elisabetta Cipolli

  • October 20, 2020 6:18 pm

PISA GIOVEDI’ 29 OTTOBRE c/o Circolo Arci CARACOL in via Carlo Cattaneo 64

dalle ore 21 il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presenta

CICATRICI

perfomance poetica

“SCEMA (Poema)” di Elisabetta Cipolli  

“Scema, tenta di ripercorrere la storia, anche sonora, proprio di questa parola largamente usata, tentando di approfondire il ruolo svolto dal linguaggio nei processi di esclusione e di stigmatizzazione sociale.”

“I DUE LATI DELLA STESSA CICATRICE” di Guido Celli

In nido alla famiglia avviene la prima ferita che un figlio dovrà ricucirsi dentro, nascendosi ancora, ripetutamente, dall’utero delle proprie risorse.

ATTO I  ERA SOLO UN RAGAZZO [Sensibili alle foglie, Roma 2019]Il rapporto violento fra padre e figlio. Per una pedagogia dei padri.

ATTO II  MADRE MATERNO [Sensibili alle foglie, Roma 2020] Il materno indegno del figlio. Benedizione immeritata. Cosa resta della madre nel cuore avvoltoio di ciò che nasce.

il numero dei partecipanti è limitato a causa della normativa Anti-Covid quindi è necessaria e consigliata la prenotazione.

Per info:

antipsichiatriapisa@inventati.org

 

 

INFORMAZIONI sul Trattamento Sanitario Obbligatorio

  • May 26, 2016 7:18 pm

INFO su TSO INGLESE

INFO su TSO SPAGNOLO

info TSO ARABO

INFORMAZIONI SUL TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)

La legge 180/78 è la normativa che regola in Italia i trattamenti sanitari. La legge 180/78 sancisce che i trattamenti sanitari sono, in generale, volontari. Ma stabilisce anche  dei casi in cui il ricovero venga eseguito coattivamente e contro la volontà dell’individuo: è il caso del T.S.O. eseguibile all’interno del reparto psichiatrico di un qualunque Ospedale generale civile; SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura)

Il trattamento sanitario obbligatorio ha durata di 7 giorni, e per essere disposto necessita di una serie di passaggi stabiliti per legge. Esso deve essere disposto dal Sindaco del comune di residenza su proposta di un medico e convalidato da uno psichiatra operante nella struttura pubblica.

Dopo aver firmato la richiesta di T.S.O. il sindaco deve inviare il provvedimento e le certificazioni mediche al Giudice Tutelare operante sul territorio. Il giudice, che ha un compito di vigilanza sui trattamenti, può entro 48 ore convalidare o meno il provvedimento. Lo stesso procedimento deve essere seguito nel caso in cui il T.S.O. venga rinnovato.

Il T.S.O. può essere eseguito solo se sussistono queste tre condizioni:
1. L’individuo presenta alterazioni psichiche tali da necessitare interventi terapeutici urgenti;
2. L’individuo rifiuta l’interventi terapeutici;
3.L’individuo non può essere assistito in altro modo rispetto al ricovero ospedaliero.

Quanto al contenuto, un Trattamento Sanitario Obbligatorio può essere revocato se mancano le 3 condizioni che lo giustificano. Poiché è molto difficile appellarsi alla mancanza dello stato di urgenza o di necessità definito dall’arbitrio dello psichiatra di turno,è più funzionale far riferimento alle altre 2 condizioni. Se non vi sono omissioni e  il T.S.O. risulta legale, una volta in reparto è opportuno o dimostrare che il trattamento può avvenire in luogo diverso rispetto all’ospedale, oppure accettare le cure che ci vengono somministrate. In tali casi 2 delle condizioni decadono. A questo punto si può chiedere la revoca del T.S.O. al Sindaco e al Giudice Tutelare, magari allegando un’autocertificazione in cui si dichiara l’accettazione della terapia.

Di fronte alla presentazione di un provvedimento di T.S.O. abbiamo diritto a chiedere la NOTIFICA del Sindaco relativa al provvedimento stesso. In mancanza o in attesa di tale notifica, che deve pervenire entro 48 ore, nessuno può obbligarci a ricoverarci o a seguire terapie, a meno che non abbiamo violato norme penali o che lo psichiatra abbia invocato lo stato di necessità regolato dall’articolo 54 del Codice Penale.

Potrebbe mancare a questo punto la notifica da parte del Giudice Tutelare che deve pervenire entro le 48 ore successive alla richiesta del Sindaco. Se la convalida del giudice non avviene entro questo lasso di tempo il provvedimento decade. Ciò significa che abbiamo tutto il diritto, ai sensi di legge, di lasciare la struttura ospedaliera in cui ci avevano rinchiuso.

In molti casi accade che i medici che firmano il provvedimento non abbiano mai né visto né visitato il paziente. Il ricovero risulta illegale e dunque il T.S.O. è invalidato. In questi casi, inoltre, i medici possono essere denunciati per falso in atto pubblico.

Il T.S.O. decade anche qualora o i medici o il Sindaco o il Giudice Tutelare, nei loro documenti abbiano omesso di specificare le motivazioni che hanno reso necessario il ricorso al ricovero coatto.

Se il provvedimento di T.S.O. è disposto dal sindaco di un comune diverso da quello di residenza, ne va data comunicazione al sindaco di quest’ultimo comune. Se il provvedimento è adottato nei confronti di cittadini stranieri o di apolidi, ne va data comunicazione al Ministero degli Interni e al consolato competente, tramite il prefetto.

 

I DIRITTI CHE ABBIAMO in CASO di TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO

  1. abbiamo diritto alla notifica del provvedimento di TSO. In assenza di questa notifica nessuno può obbligarci a seguirlo o ad assumere terapie (esclusi i casi di comportamenti penalmente rilevanti e i casi in cui si ravvisano gli estremi dello stato di necessità).
  2. abbiamo diritto di presentare ricorso avverso al TSO al Sindaco che lo ha disposto. Questo ricorso può essere proposto anche da chi ne ha interesse (familiari, amici, associazioni ecc..). Per ridurre i tempi conviene inviarne copia al Giudice Tutelare, specie se il ricorso parte entro le prime 48 ore dal ricovero (quando presumibilmente lo stesso non ha ancora convalidato il
    provvedimento).
  3. abbiamo diritto di avanzare richiesta di revoca al Tribunale, chiedendo la sospensione immediata
    del TSO e delegando, se vogliamo, una persona di nostra fiducia a rappresentarci al processo.
  4. abbiamo diritto di scegliere, ove possibile, il reparto presso cui essere ricoverati.
  5. abbiamo diritto di conoscere le terapie che ci vengono somministrate e di poter scegliere fra
    una serie di alternative.
  6. abbiamo diritto di comunicare con chi riteniamo opportuno e di ricevere visite nell’orario stabilito dalla struttura ospedaliera.
  7. abbiamo diritto di essere rispettati nella nostra dignità psichica e fisica. Anche se sottoposti a TSO nessuna contenzione fisica e meccanica può esserci applicata, se non in via eccezionale e per il tempo strettamente necessario alla somministrazione della terapia e in accordo alle linee guida dell’Ospedale. Gli atti di contenzione di natura punitiva sono reati penalmente perseguibili.
  8. abbiamo diritto di dettare nella nostra cartella clinica ogni informazione riguardante il nostro
    stato di salute e i trattamenti che riceviamo.
  9. abbiamo diritto di conoscere i nomi e la qualifica degli operatori del reparto (essi devono
    indossare cartellini di riconoscimento).

 

Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

 per info e contatti:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38 56100 Pisa antipsichiatriapisa@inventati.org

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