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VILE ATTACCO INCENDIARIO AL NEWROZ DI PISA!

  • April 29, 2013 1:29 pm

contro il vigliacco e doloso incendio di ieri
esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne
dello spazio antagonista Newroz che da anni portano
avanti importanti lotte sociali sul territorio.

collettivo antipsichiatrico a.artaud-pisa

CIAO COMPAGNO ROMA….

  • March 26, 2013 12:19 pm

questa notte ci ha lasciato il compagno “ROMA” Raffaele Bonaccorsi
del telefono viola di Milano.

in questi anni ci ha sempre aiutato e sostenuto
nella comune lotta contro gli abusi della psichiatria.

un abbraccio

collettivo antipsichiatrico antonin artaud-Pisa

LIVORNO 9-10 NOVEMBRE: GENOVA NON E’ FINITA 2 GIORNI BENEFIT PER LE SPESE LEGALI

  • November 5, 2012 10:45 am

Non vogliamo altri casi Mastrogiovanni! Lettera aperta agli abitanti della città di Pisa

  • August 1, 2012 2:09 pm

Qualche anno fa, a Vallo della Lucania, un uomo venne braccato da un imponente schieramento di forze dell’ordine per aver commesso un’infrazione stradale. L’uomo era conosciuto dai servizi psichiatrici territoriali e si chiamava Francesco Mastrogiovanni e per questo scattò nei suoi confronti un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Per chiunque altro sarebbe finito tutto con una multa o, nel peggiore dei casi, con un ritiro della patente. Ma per il maestro delle elementari la vicenda si concluse in un reparto di psichiatria dove trovò la morte dopo 4 giorni di contenzione forzata. Un’altra storia simile avvenne in Sardegna, dove Giuseppe Casu, venditore ambulante, mentre protestava per il diniego dell’autorizzazione a occupare il suolo pubblico veniva internato e moriva nel reparto psichiatrico di Cagliari dopo diversi giorni di letto di contenzione.

In realtà si tratta di storie dall’origine più disparata, che non avrebbero niente in comune tra di loro se non fossero accomunate dal ricovero in un reparto psichiatrico in seguito al quale è sopraggiunta la morte.

In Italia la detenzione psichiatrica, ovvero il Trattamento Sanitario Obbligatorio, è regolamentata dalla legge 180 del 1978. Questa per arginare gli abusi del sistema Manicomiale sancì tutta una serie di norme che resero l’internamento coatto un provvedimento amministrativo temporaneo, proposto da medici, autorizzato dal Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale e convalidato dal giudice Tutelare, entro tempi prestabiliti. Omissioni e ritardi producevano la nullità del provvedimento amministrativo da realizzarsi solo ed esclusivamente nei reparti psichiatrici di ospedali generali. La riforma Basaglia, come venne soprannominata, condusse gradualmente alla chiusura delle grandi strutture manicomiali e alla nascita degli SPDC (Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura), dove si sarebbero dovute internare persone solo per gravi ed urgenti motivi e per un periodo di tempo limitato ad una settimana, prolungabile con una richiesta di proroga e con la convalida del Giudice Tutelare. La legge Basaglia stabilì in sostanza una procedura formale che avrebbe dovuto funzionare da antidoto agli abusi manicomiali. Un tentativo di imbrigliare gli eventuali abusi psichiatrici nelle maglie di una burocrazia che dava, a chiunque ne avesse l’interesse, il diritto a ricorrere verso tale provvedimento, una sorta di controllo democratico sull’operato dell’istituzione psichiatrica che nel suo passato manicomiale si era contraddistinta per particolari violazioni ed atrocità.

A Pisa esiste il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud che si muove ormai da più di un decennio in difesa dei diritti fondamentali delle persone che diventano pazienti psichiatrici e vengono quindi sottoposti al TSO. Il Collettivo viene contattato dai diretti interessati quando sono in reparto, da familiari, da amici e vengono richiesti consigli, informazioni legali e sui farmaci, viene chiesto aiuto e sostegno o semplicemente di essere ascoltati per denunciare quello che per loro è un abuso. In questo modo pervengono all’orecchio del Collettivo molte storie di vita che quando vengono verificate e approfondite risultano complicate dalla psichiatria stessa.

Come la storia di un uomo, pervenuta di recente all’orecchio del Collettivo, a cui la psichiatria aveva intenzione di fare l’elettroshock. Il signore in questione è stato ricoverato per più di venti giorni all’ospedale Santa Chiara di Pisa senza essere oggetto di alcun provvedimento di trattamento sanitario obbligatorio. In maniera preventiva, non appena l’uomo arrivava al reparto di psichiatria veniva immediatamente legato. L’uomo era li perché non mangiava più da due settimane, ma fu immediatamente legato al letto e solo diversi giorni dopo alimentato. Questa storia è emblematica del fatto che gli psichiatri abbiano avuto immediata premura di legare la persona al letto e di proporre l’elettroshock, ma non di alimentarla. Negli stati di anoressia, quando necessita un’alimentazione forzata, si arriva spesso a legare al letto per prevenire il rischio che il paziente si tolga il sondino naso-gastrico, ma nel caso di quest’uomo la misura di sicurezza preventiva è stata antecedente addirittura all’alimentazione, prolungando così il suo digiuno.

Spesso durante i  ricoveri psichiatrici vengono omessi gli obblighi di legge previsti dalla legge 180, procrastinando illegalmente nel tempo, anche per settimane, la formalizzazione del TSO. Re-legare a letto produce rischi per l’apparato respiratorio, mina le capacità motorie e compromette gravemente l’autonomia di una qualunque persona, specialmente per periodi prolungati. Inoltre la risposta omologante e uguale per tutti che si sostanzia nella somministrazione di psicofarmaci, presso il proprio domicilio, in day hospital, in casa famiglia o in reparto, rende la psichiatria pubblica come una sorta di dispositivo di controllo dal quale, una volta entrati, non è facile uscire, facendo sentire le persone completamente espropriate della facoltà di decidere della propria esistenza. In nome di una presunta e presupposta pericolosità sociale, che è sempre importante ricordare non proviene da una sentenza di un tribunale, ma di fatto dal semplice giudizio psichiatrico, vengono limitati i diritti costituzionali delle persone. Dalla esperienza del Collettivo questo approccio psichiatrico alla questione che fa della persona “malata” un nemico della società dal quale bisogna difendersi, produce una sorta di stato di guerra permanente che ad esempio porta alla contenzione al letto anche persone molto pacifiche. Tra l’istituzione e le persone coinvolte c’è una vera e propria guerra fredda in nome della sicurezza preventiva e questo conduce inevitabilmente all’innalzamento di muri di incomprensione e alla degenerazione delle vicende di cui la psichiatria si prende carico. Tutte le cure dovrebbero essere volontarie senza eccezione per le “patologie psichiatriche”, solo con l’abolizione del TSO si possono superare gli abusi che si sono perpetrati nei manicomi e che oggi continuano nei reparti di psichiatria. Per non avere altri casi Mastrogiovanni, bisognerebbe smetterla di legare persone, e capire che chiunque se viene maltrattato e forzato diventa pericoloso per chi lo maltratta e lo forza. Al di là di tanta bella teoria, nella realtà dei fatti, la psichiatria pubblica non cerca di conoscere la storia ed il vissuto delle persone, per tutti esiste una sola risposta terapeutica: quella farmacologica o tutto al più l’elettroshock. Chi non ha abbastanza denaro e non può permettersi uno specialista privato o scegliere liberamente una struttura dove ricoverarsi difficilmente sarà capace di sottrarsi ad un destino che altri hanno “prescritto” per lui.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud- Pisa

Collettivo Telefono Viola- Milano

NO ALLA PSICHIATRA, NO ALLA RIAPERTURA DEI MANICOMI!!

  • June 14, 2012 11:33 am

sotto il link a 2 interviste a radio blackout sul testo unico di Ciccioli
di riforma della legge 180/78 fatte dal collettivo antipsichiatrico a.artaud di Pisa

verso alla riapertura dei manicomi
http://radioblackout.org/2012/06/11/verso-la-riapertura-dei-manicomi-2/

riaprano i manicomi?
http://radioblackout.org/2012/06/11/riaprono-i-manicomi/

collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud-pisa
www.artaudpisa.noblogs.org
335 7002669

  • October 26, 2011 11:47 am

 

  • July 27, 2011 2:32 pm

ATTENZIONE

A causa di un’iniziativa in cantiere per martedì 2 agosto (a breve maggiori info) LA PROSSIMA ASSEMBLEA è ANTICIPATA A LUNEDì 01 AGOSTO, ORE 21.30.

c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info 3357002669

cerchiamo testimonianze sull’elettroshock

  • July 27, 2011 2:15 pm

SE SIETE INTERESSATI A RACCONTARE LA VOSTRA ESPERIENZA E LASCIARCI I VOSTRI CONTATTI COMPILATE QUESTO FORM

giornate del libero pensiero

  • May 26, 2011 9:54 am
il Collettivo Antipsichiatrico A. Artaud
 sarà presente alle
 GIORNATE DEL LIBERO PENSIERO
 che si svolgono a RIMINI dal 21 al 28 MAGGIO 2011
 c/o il Centro sociale Grottarossa
 
 SABATO 28 MAGGIO 2011

ore 21.00
 "Donne e psichiatria":
 Teatro performance
 a seguire
 letture e riflessioni sulla psichiatrizzazione delle fasi femminili.
 
 a cura del Collettivo Antipsichiatrico A. Artaud - pisa
 (in collaborazione con il Collettivo Teatrale Resistente).

 

21 maggio al REFUGIO di LIVORNO: “VOCI SPEZZATE”

  • May 12, 2011 2:29 pm

IL TEATRO OFFICINA REFUGIO
Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD
presentano

SABATO 21 MAGGIO 2011
c/o  teatro officina REFUGIO
scali del refugio 8 LIVORNO

ore 20 aperitivo buffet e
musica LIVE djset breakbeat
con WANAGANA BEAT

ore 21:30
VOCI SPEZZATE
video racconti dal labirinto psichiatrico

CORTO SHOCK  a cura di Hunchbacked project
Lo sfogo di una vittima delle istituzioni totali, un viaggio quasi onirico che si snoda
attraverso i ricordi di un’esistenza  trascorsa tra la tossicodipendenza e i dispositivi psichiatrico e carcerario.

PIETRO di Andrea Valente
una lucida testimonianza di una vittima dell’elettroshock.

NO LOCO a cura del collettivo antipsichiatrico violetta van gogh-firenze
la psichiatrizzazione del disagio sociale raccontata attraverso un “cocktail” di cinema.

a seguire altri video antipsichiatrici…

per info: antipsichiatriapisa@inventati.org