STRUTTURE PSICHIATRICHE e ISTITUZIONI TOTALI: la VICENDA STELLA MARIS – articolo su La TERRA TREMA

  • March 15, 2024 4:49 pm

Strutture psichiatriche e istituzioni totali: la vicenda Stella Maris

Presso il tribunale di Pisa si sta svolgendo il processo per i maltrattamenti avvenuti nella struttura per persone autistiche di Montalto di Fauglia, in provincia di Pisa, gestita dalla fondazione Stella Maris.

L’Istituto scientifico – Ospedale specializzato – Centro di assistenza Stella Maris (di cui la struttura di Montalto di Fauglia, che attualmente risulta chiusa, rappresentava una sede succursale) si occupa di assistenza e cura dei disturbi e delle disabilità dell’infanzia e dell’adolescenza. È attiva dal 1958 in seguito a una fusione di interessi tra Università degli studi di Pisa, ASL e diocesi di San Miniato. Fortissima è l’impronta cattolica che ne caratterizza i principi guida. Si tratta di una struttura enorme, sia per estensione spaziale degli ambienti in continuo ampliamento, sia per quanto riguarda l’elenco delle patologie e dei disturbi di cui si occupa. Sotto questo aspetto Stella Maris rappresenta un punto di riferimento per tantissime persone. Di fatto è un’istituzione privata convenzionata e finanziata con milioni di euro l’anno dalla Regione Toscana, che nonostante la gravità degli abusi non ha ritenuto opportuno costituirsi come parte civile al processo.

Nella Carta dei servizi del presidio di Montalto di Fauglia, parte in causa nel processo sui maltrattamenti, si affermava che il modello adottato «mette prima di tutto al centro il paziente come persona, nella sua individualità, nei suoi bisogni relazionali e personali (…). La nostra filosofia di intervento è “prenderci cura” oltre che curare (…). La nostra organizzazione è centrata sul modello del piccolo gruppo di pazienti condotto da educatori professionali e da assistenti con funzioni educative, che fungono da “io” ausiliario o “compagni adulti” dei pazienti, che li supportano concretamente e psicologicamente in ogni atto della vita quotidiana. (…) Ogni ragazzo (…) è visto come portatore di affetti, bisogni emotivi, aspirazioni, competenze». Una dichiarazione d’intenti che stride assai con i fatti. Durante l’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo dai carabinieri tramite microcamere nascoste. Dopo tre mesi di intercettazioni la procura di Pisa ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti basandosi sull’enorme quantità di materiali video accumulati: 284 episodi in meno di tre mesi, più di tre al giorno. La maggior parte dei maltrattamenti rientra nella casistica della gravità più elevata («atti violenti o sessualmente espliciti»). Una violenza, quindi, non occasionale ma strutturale. Durante le udienze in tribunale, inoltre, genitori, tutori e altri testimoni hanno descritto le violenze subite dai ragazzi di Montalto documentate dalle videoregistrazioni. È emersa, ulteriormente, la totale mancanza di professionalità, la carenza di titoli idonei da parte del personale e l’assenza di direttive su come comportarsi in situazioni di crisi. 

Tra gli ospiti della struttura di Montalto di Fauglia ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento durante un pasto davanti alla famiglia, a causa di una disfagia dovuta a una somministrazione prolungata ed eccessiva di psicofarmaci, come risulta dalla perizia tecnica. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi di cui la famiglia ha sempre dichiarato di non essere mai stata informata. Per questa vicenda è in corso un ulteriore procedimento giudiziario: la sentenza di primo grado non ha individuato alcuna responsabilità da parte dei medici e della struttura. Sondra Cerrai ha pubblicato nel 2020 Siamo tutti legati per le edizioni Porto Seguro, in cui racconta la storia di suo figlio Mattia.

Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di cinque anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo per violenze su persone con disabilità in Italia. Al momento gli imputati sono quindici. Tra essi figurano anche le due dottoresse che gestivano la struttura e il direttore sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato dapprima condannato a due anni e otto mesi di reclusione e poi è stato assolto nel processo d’appello. 

Per inquadrare il contesto più generale in cui si sono svolti gli eventi, una chiave di lettura è fornita dalla relazione tecnica agli atti del processo redatta da Alfredo Verde, ordinario di Criminologia dell’Università di Genova, che sottolinea «una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture». E ancora: «Una violenza così evidente richiama la possibilità di ipotizzare che altre violenze si siano verificate in contesti meno pubblici. (…) In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo».

La relazione tecnica afferma ancora che «il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali in cui non solo gli ospiti vengono puniti, ma la punizione viene anche irrogata in una situazione di estrema visibilità (come per esempio il refettorio), in cui gli ospiti assistono silenziosi e acquiescenti al trattamento subito dai compagni: una sorta di teatro». Afferma ancora il professor Verde: «Il pensiero istituzionale presuppone, implica e giustifica la violenza, che può essere manifesta o anche solo accennata, assumendo quindi anche una funzione simbolica».

I maltrattamenti di Montalto di Fauglia diventano allora emblematici dei dispositivi coercitivi e degradanti insiti in questa tipologia di strutture, dove frequentemente le persone, ridotte a oggetti, diventano il bersaglio di sopraffazioni e abusi di potere quotidiani. Luoghi dove la contenzione fisica e farmacologica è spesso consuetudine e dove le prepotenze sono ordinarie e strutturali.

Quelle “istituzioni totali” che si autopresentano come luoghi di attenzione, di assistenza e di cura per gli ultimi e per gli esclusi (e che stanno crescendo ovunque di importanza e potenza) in realtà tendono a identificare, a comprendere e a classificare in categorie (disabile, autistico, matto, criminale, tossico, delinquente, ecc.) le persone a loro affidate. L’etichetta comporta un pesante stigma che depriva le persone dei loro attributi di umanità e le relega alla categoria di cittadine e cittadini di serie B e senza-diritti. Tutto questo non suscita né attenzione, né indignazione. Le privazioni, le umiliazioni che le persone in alcune strutture psichiatriche devono subire quotidianamente sono indicibili: non se ne parla e non se ne deve parlare.

Riteniamo sia importante non spegnere i riflettori su una violenza così estesa, capillare, non episodica, accettata e sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi professionisti, tecnici e operatori, assistenti ed educatori. Ci piacerebbe partire da qui, dal sistema di omertà che sorregge questi abusi. In nessun caso la carenza di personale e di strutture può giustificare il ricorso a pratiche violente e coercitive, né il silenzio con cui vengono accettate. Anche le argomentazioni dei “motivi di sicurezza”, dello “stato di necessità” o delle “persone aggressive”, a cui sovente si fa appello nei reparti o nelle strutture, devono essere respinte, perché sono fondate sul pregiudizio ancora diffuso della potenziale pericolosità della “pazzia”. C’è chi ritiene, per atteggiamento culturale o per formazione, che sia giustificabile sottoporre persone diagnosticate come malate mentali a mezzi coercitivi, che sia nell’ordine delle cose e corrisponda al loro stesso benessere, senza chiedere mai cosa ne pensino le persone interessate. 

Il problema, dunque, è superare il modello di internamento fondato su meccanismi e dispositivi manicomiali che in realtà non sono mai stati superati. Nel momento in cui riproduci le stesse pratiche (l’isolamento, la contenzione fisica, meccanica e farmacologica e ambientale, l’obbligo di cura) la logica dell’istituzione totale si riproduce e si diffonde fino ai reparti, alle strutture e alle residenze sanitarie come quella di Montalto di Fauglia: se c’è l’idea della persona come soggetto pericoloso che va isolato, dovunque lo sistemi sarà sempre un manicomio. Un concreto percorso di superamento delle istituzioni totali passa necessariamente da uno sviluppo di una cultura non segregazionista, largamente diffusa, capace di praticare principi di libertà, di solidarietà e di valorizzazione delle differenze umane, contrapposti ai metodi repressivi e omologanti della psichiatria.

Come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud abbiamo organizzato numerosi presidi davanti al tribunale per portare solidarietà, denunciare i maltrattamenti e più in generale gli abusi della psichiatria e far emergere il ruolo della Stella Maris nella cosiddetta medicalizzazione, patologizzazione, farmacologizzazione delle giovani generazioni. Abbiamo collaborato attivamente alla realizzazione del reportage Rai “La STORIA DI MATTIA” per Spotlight del 25 luglio 2023 sulla vicenda dei maltrattamenti, diretto dalla regista Maria Elena Scandaliato.

– www.artaudpisa.noblogs.org – antipsichiatriapisa@inventati.org – tel. 3357002669

BOLOGNA 23-24 marzo: SIMPOSIO di PRIMAVERA- IL MANICOMIO NON E’ UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO E’ UN CRITERIO (Giorgio Antonucci)

  • March 14, 2024 9:25 pm

BOLOGNA 23 -24 marzo 2024 Centro Sociale delle Pace in via del Pratello 53

SIMPOSIO DI PRIMAVERA 2024

IL MANICOMIO NON E’ UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO E’ UN CRITERIO (Giorgio Antonucci)

Simposio dedicato all’instancabile attività di Giorgio Antonucci che si è battuto per ridare dignità, libertà, autonomia e diritti a chi tali facoltà erano state soppresse.

Giorgio Antonucci attivo e sensibile ‘medico, psicoanalista, poeta e filosofo della critica radicale alla psichiatria. Giorgio Antonucci ha iniziato ad occuparsi della questione psichiatrica con l’evitare i ricoveri coatti già nei primi anni ’60, successivamente assieme con Franco Basaglia e d’altri-e, si è battuto a Gorizia contro le elettroshock sulle donne. Negli anni 70 a seguito dell’esteso dibattito sulla psichiatria che coinvolgeva la gran parte della società civile, G. Antonucci organizzava a Imola in reparti ancora chiusi mostre d’arte e concerti di musica classica aperti alla cittadinanza. Divenuto primario in quei reparti, ove già operava, la sua battaglia si amplia anche sull’inopportunità scientifica della diagnosi da sempre da lui auspicata, completando così le sua rivoluzione scientifica, culturale e sociale con l’autogestione dei reparti da lui diretti.

Il Simposio sopra citato è auto-organizzato da Comunimappe – Libera Comune Università Pluriversità Bolognina in cooperazione culturale e sociale con Centro di Relazione umane (Bo), Centro studi anarchici Camillo Berneri (Bo) ed il Centro Sociale della Pace(Bo).

Come Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud interverremo domenica 24 marzo alle ore 13:15

qui la lettera d’invito e il PROGRAMMA completo della due giorni: lettera invito al Simposio di primavera 2024 Bologna

LINK INTERVISTA a radio OndaRossa sulla VICENDA dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • March 12, 2024 9:50 pm

LINK INTERVISTA a radio OndaRossa sulla VICENDA dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

questo sotto è il link per ascoltare l’intervista fatta oggi durante il presidio sotto il tribunale,
come collettivo Artaud, a Radio Ondarossa sulla vicenda dei maltrattamenti alla struttura
di Montalto di Fauglia in provincia di Pisa gestita dalla fondazione Stella Maris

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2024/03/presidio-pisa-stella-maris

LIVORNO 15/3 presentazione del “Il ROVESCIO della GUERRA” di Marco Rossi

  • March 10, 2024 9:13 pm

LIVORNO VENERDì 15 MARZO c/o Federazione Anarchica Livornese in via degli Asili 33

RIAPRE la BIBLIOTECA del Circolo Culturale “Errico Malatesta”

alle ore 17:30 presentazione del libro

Il ROVESCIO della GUERRA. Psichiatria militare e “terapia elettrica” durante il primo conflitto mondiale” di Marco Rossi edizioni Malamente

con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Sarà presente l’autore

MOSTRA ANTIMILITARISTA con vignette, illustrazioni, fumetti, collage, parole

realizzata dalla casa editrice Libera e Senza Impegni, Centro Studi Canaja e le Lab des Castaneux

alle ore 20:30 Aperitivo

MATERIALI CONVEGNO 23/02/24 “Strutture sanitarie e istituzioni totali – il caso Stella Maris”

  • March 8, 2024 8:47 pm

MATERIALI CONVEGNO 23/02/24 Strutture sanitarie e istituzioni totali – il caso Stella Maris

SLIDE di Sebastiano Ortu “Generazioni da sedare? La deriva medicalizzante nella scuola e il ruolo degli insegnati”

20240223 presentazione divieto convegno SM

SLIDE di Sondra Cerrai “Siamo tutti legati”

Siamo tutti legati PISA bianco.pptx

RELAZIONE di Nicola Valentino

relazione convegno febbraio definitiva Nicola Valentino

 

PISA 12/03 PRESIDIO di SOLIDARIETA’ con le VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • March 1, 2024 4:22 pm

MARTEDI’ 12 MARZO ORE 14

presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

PRESIDIO di SOLIDARIETA’

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

 

COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

antipsichiatriapisa@inventati.org

COMUNICATO per il PRESIDIO del 12 marzo in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris c/o Tribunale di Pisa

  • February 29, 2024 10:10 am

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Il 12 marzo 2024 alle ore 14 saremo ancora una volta davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia destinata ad ospitare persone autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire sentite alcune dottoresse imputate.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, dopo aver accumulato prove evidenti, ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti.

Tra gli ospiti della residenza, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto molto probabilmente al prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma di non essere mai stata informata. Per questa vicenda è in corso un altro procedimento penale, il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura.

Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 6 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato dapprima condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello.

I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano più di 280 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza – quindi – non episodica ma strutturale.

Come ha scritto nella sua relazione il consulente tecnico, professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: « Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali » .

Per questi motivi, e per ricordare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora oggi vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale e non in grado di difendersi da sole, riteniamo doveroso seguire con attenzione le vicende di questo processo nell’interesse di tutte/i.

Invitiamo a partecipare al PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI MARTEDI’ 12 MARZO ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa

antipsichiatriapisa@inventati.org

www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

 

FIRENZE 11/03 proiezione di PADIGLIONE 25 c/o Ex-Fila

  • February 26, 2024 4:13 pm

FIRENZE LUNEDì 11 MARZO c/o EX-FILA via Monsignor Leto Casini 11

a cento anni dalla nascita di Basaglia verso il festival della letteratura Working Class

PROIEZIONE di PADIGLIONE 25 Diario degli infermieri un documentario di Massimiliano Carboni

Nell’estate del 1975 quattordici infermieri dell’ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di decidono di autogestire uno dei padiglioni. Ha inizio così nel manicomio di Roma un’esperienza rivoluzionaria.

Ore 18:45 APERICENA

Ore 20:15 PROIEZIONE

ORE 21:30 DIBATTITO con Massimiliano Carboni, Collettivo di Fabbrica GKN, Bottega del tempo CirkoLoco, Brigata Basaglia, Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

organizza: CirkoLoco, S.O.M.S Insorgiamo, Collettivo di Fabbrica GKN

DOSSIER STELLA MARIS

  • February 25, 2024 9:46 pm

DOSSIER Stella Maris

Al link sotto potete leggere e scaricare un dossier sulla Stella Maris.

All’interno due testi: “Che cosa è Stella Maris” e

“Generazioni da sedare – il “caso” ADHD – Ritalin – Progetto Prisma”

dossier stella maris

PISA 23/02 STRUTTURE SANITARIE E ISTITUZIONI TOTALI – IL CASO STELLA MARIS c/o Polo Porta Nuova

  • February 13, 2024 10:17 pm

PISA VENERDì 23 FEBBRAIO 2024 c/o POLO PORTA NUOVA in via Padre B. Fedi

dalle ore 17 alle 22

“STRUTTURE SANITARIE E ISTITUZIONI TOTALI- IL CASO STELLA MARIS”

a cura del Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud

PROGRAMMA:

– introduzione al convegno di studi e inizio lavori

– presentazione di “DIVIETO D’INFANZIA” di Chiara Gazzola e Sebastiano Ortu (BFS, 2018);

– presentazione di “SIAMO TUTTI LEGATI” di Sondra Cerrai (Porto seguro, 2020);

– interverrà Nicola Valentino “STRUTTURE RESIDENZIALI, ASSISTENZIALI E SANITARIE: DISPOSITIVI TOTALIZZANTI E ASIMMETRIE DI POTERE”

Durante la serata verrà proiettato il reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato

per info e contatti:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669