LIVORNO: Ven 6/08 “ABBATTIAMO I MURI CHE CI RINCHIUDONO” dibattito a EFFETTO REFUGIO
VENERDì 6 AGOSTO a LIVORNO c/o EFFETTO REFUGIO Scali del Refugio 8 alle ore 20 “ ABBATTIAMO I MURI CHE CI RINCHIUDONO! ”
I volti dell’internamento lungo la rotta balcanica, dall’isola prigione di Lesvos al controllo psichiatrico dei migranti in Italia.
Dibattito e interventi di Giacomo Sini, Dario Antonelli e del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
saremo presenti per tutto la durata del festival dal 4 a 8 agosto con il banchetto della distribuzione di libri e materiale informativo.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669
“TANTO E’ UN MALATO MENTALE”…una TESTIMONIANZA CONTRO LA CONTENZIONE
Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza contro la contenzione meccanica:
“Tanto è un malato mentale”
Due anni fa, nell’estate 2019, ero ricoverato a seguito di una mia richiesta (TSV) in un reparto psichiatrico fiorentino. Un pomeriggio, durante il ricovero, ho trovato una porta finestra del reparto che doveva essere chiusa (secondo la politica della struttura), completamente spalancata. Mi sono avventurato sul balcone per curiosità. In seguito ho riferito il fatto ad un operatore.
Lui si è consultato con lo psichiatra in turno, che ha preso una decisione risolutiva: ha stabilito che sarei stato trasportato d’urgenza in un altro reparto psichiatrico, legato a letto per tutta la notte. Una specie di punizione esemplare… Tanto è un malato mentale!
Così è avvenuto. Quando sono stato informato dallo psichiatra della sua decisione, ha sostenuto fermamente la tesi, davanti all’ operatore, che io avessi rotto con le mani i due lucchetti che chiudevano la porta.
Sarebbe interessante entrare in possesso del “verbale” con cui questi signori si sono liberati della loro responsabilità. Ma questo non può avvenire perché nessun tribunale autorizzerebbe una richiesta del genere senza valide prove… Tanto è un malato mentale!
Ho subito varie ingiustizie nella mia vita, e questo capita a molte persone. Ogni tanto, ma solo per fatti gravissimi, nel mondo psichiatrico avvengono delle inchieste. Nel mio caso il problema è soltanto una ferita difficile da rimarginare, una delle tante, che mi ritorna indietro come uno sputo in faccia. Non posso fare altro se non testimoniarlo. Rigorosamente senza fare nomi, per evitare ritorsioni.
Tanto è un malato mentale.
Anonimo
IL PROSSIMO SPORTELLO D’ASCOLTO SI TERRA’ MARTEDì 27 LUGLIO
Lo sportello d’ascolto antipsichiatrico previsto martedì prossimo verrà spostato a martedì 27 luglio causa manifestazione a Genova a 20 anni dai fatti G8 del 2001. Chi ha urgenza di contattarci può farlo telefonando al 335 700269 oppure scrivendo una mail a: antipsichiatriapisa@inventati.org
IL PROSSIMO SPORTELLO D’ASCOLTO SI TERRA’ MARTEDì 27 LUGLIO IN VIA SAN LORENZO 38 dalle ore 15:30 alle ore 18:30
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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COMUNICATO in SOLIDARIETA’ con il CSA Next EMERSON di Firenze
Solidarietà ai compagne e alle compagne del Csa Next Emerson! Non tutto è in vendita! Apprendiamo la notizia dell’asta giudiziaria ma sappiamo bene che questo non fermerà le vostre attività. Come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud esprimiamo tutta la nostra solidarietà al centro sociale sperando di poter tornare presto da voi a fare belle iniziative come abbiamo fatto tempo fa. NO ALLO SGOMBERO!
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud via San Lorenzo 38, 56100 Pisa antipsichiatriapisa@inventati.org www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669
LINK INTERVISTA a Radio OndaRossa: CONTENZIONE PSICHIATRICA: LA VERGOGNA DEL SILENZIO
Sotto il link per ascoltare l’intervista fatta a Radio OndaRossa come collettivo Artaud sul tema della Contenzione in psichiatria.
Contenzione psichiatrica: la vergogna del silenzio
https://archive.org/details/ror-210708_1032-1104-contenzione
La contenzione si nasconde in quelli che dovrebbero essere luoghi della cura. Nel nostro paese, in gran parte dei servizi psichiatrici ospedalieri di diagnosi e cura, la contenzione è pratica diffusa, La pratica della contenzione – meccanica e farmacologica – è ben conosciuta negli istituti che si occupano di persone anziane (rsa) e nei luoghi che accolgono bambini e adolescenti, nelle REMS, nelle carceri. In molti di questi luoghi si lega ma si fa di tutto per non parlarne. Salvo quando avviene qualcosa. Francesco Mastrogiovanni, maestro di cinquantotto anni, muore nel servizio psichiatrico di Vallo della Lucania (SA) ai primi di agosto del 2009, dopo 4 giorni di contenzione; tre anni prima, nel 2006, moriva nel Servizio psichiatrico dell’ospedale “Santissima Trinità” di Cagliari, Giuseppe Casu dopo che per una settimana era rimasto legato al letto. Elena Casetto, ragazza di 19 anni morta arsa viva dalle fiamme di un incendio sviluppatosi nel reparto di psichiatria del “Papa Giovanni” di Bergamo nel 2020 e che non ha potuto mettersi in salvo perché legata al letto. In occasione della Seconda Conferenza Nazionale sulla salute mentale del giugno scorso che ha tracciato la road map per rilanciare l’assistenza territoriale per la salute mentale allo scopo di “migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi a beneficio di pazienti e operatori”, il ministro Speranza ha annunciato anche che è pronto l’accordo con le Regioni per “il superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura della salute mentale”. Eppure nel Pnrr di fragilità psichica non si parla. Ne parliamo con un compagno del collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud.
PISA: ven 4/6 “INTONACO IRRITATO” esposizione dell’intonaco con DISEGNI e SCRITTE MURALI del spdc Ospedale Santa Chiara di Pisa + presentazione libro “L’ARTE IRRITATA SI RACCONTA”
PISA VENERDI’ 4 GIUGNO c/ lo Spazio Antagonista NEWROZ in via Garibaldi 72 alle ore 17:30 il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presenta:
INTONACO IRRITATO
per la PRIMA VOLTA ESPOSIZIONE dell’INTONACO con DISEGNI E SCRITTE MURALI del Reparto di Psichiatria dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa
Presentazione del libro:
L’ARTE IR-RITATA SI RACCONTA di Nicola Valentino Ed. Sensibili Alle Foglie
Questo libro nasce in occasione del trentennale (1990 – 2020) dell’attività di Sensibili alle foglie e del suo peculiare modo di guardare le risorse espressive che si manifestano nelle condizioni di reclusione e difficoltà a vivere. È sulla spinta di questo segno di radicamento nel tempo che l’autore, direttore artistico dell’Archivio di scritture scrizioni e arte ir-ritata, decide di chiedere ad alcune persone, che nel corso degli anni hanno collaborato con l’Archivio, di offrire un loro contributo, in modo che l’arte ir-ritata si potesse raccontare attraverso punti di vista variegati e ambiti sociali e professionali diversificati. Prendendo forza dalle esperienze fatte questo lavoro si proietta nella possibilità che l’arte ir-ritata continui a costituire una modalità sociale e culturale per rendere visibili, valorizzandone i linguaggi, le persone costrette all’invisibilità.
Presentazione dell’Opuscolo “Disegni e scritte murali sull’intonaco del muro del reparto di psichiatria “ a cura del collettivo Artaud
In seguito alla ristrutturazione del reparto di psichiatria dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa è stato rimosso l’intonaco che andava a rivestire le pareti della stanza “ricreativa” dove è permesso fumare. L’intonaco, la cui superficie è rivestita lineolum, è stato trovato, recuperato e donato al collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud.
a seguire APERICENA
l’evento si svolgerà seguendo le misure di prevenzione anti Covid
per info:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
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LINK INTERVISTA a MALARADIO come collettivo Artaud sul TSO e sui fatti di Fano
sotto trovate il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud a Malaradio sul TSO, partendo spunto dai fatti di Fano. La nostra intervista parte dal minuto 56 in poi.
https://malaradio.noblogs.org/post/category/podcastmalaradio/
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
per info: antipsichiatriapisa@inventati.org / artaudpisa.noblogs.org / 335 7002669
BASTA MORTI IN CONTENZIONE NEL REPARTO PSICHIATRIA!!
LIVORNO SABATO 29 MAGGIO in PIAZZA DAMIANO CHIESA dalle ore 10:30 alle ore 12:30
VOLANTINAGGIO INFORMATIVO CONTRO LA CONTENZIONE MECCANICA NEI REPARTI PSICHIATRICI e PER L’ABOLIZIONE DELLA CONTENZIONE !
BASTA MORTI IN CONTENZIONE NEL REPARTO PSICHIATRIA!! ABOLIAMO LA CONTENZIONE!!
Non si sa ancora niente del paziente originario della Val di Cornia ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno e morto a inizio aprile di questo anno dopo essere stato legato al letto per una settimana. Ciò che sappiamo è che nei reparti psichiatrici italiani si continua a morire di contenzione meccanica, sia in regime di degenza che durante le procedure di TSO.
Il 13 agosto del 2019, nel reparto psichiatrico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è morta durante un incendio Elena Casetto, 19 anni, bruciata viva nel letto al quale era legata: la contenzione non le ha permesso di fuggire. A oggi per quel terribile evento sono indagati solo i due addetti della ditta che aveva in appalto il servizio antincendio dell’ospedale.
Un episodio simile era accaduto nel Manicomio Giudiziario di Pozzuoli nel 1974, quando Antonia Bernardini morì per le ustioni riportate dopo l’incendio che l’aveva avvolta nel letto di contenzione al quale era stata legata ininterrottamente per 43 giorni.
Il 4 agosto del 2009 Francesco Mastrogiovanni è morto per edema polmonare dopo 87 ore consecutive di contenzione nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di Vallo della Lucania, provincia di Salerno. Era stato ricoverato in TSO, trattamento sanitario obbligatorio, senza rispettare le procedure previste dalla legge; sedato e legato con fascette ai polsi e alle caviglie, è rimasto senza mangiare, senza bere e senza nessuno che si preoccupasse di lui fino alla morte.
Nel caso Mastrogiovanni la Corte di Cassazione ha definito l’uso della contenzione meccanica un presidio restrittivo della libertà personale che non ha né una finalità curativa né produce l’effetto di migliorare le condizioni di salute del paziente. La contenzione non è un atto medico e non ha alcuna valenza terapeutica: è un evento violento e dannoso per la salute mentale e fisica di chi la subisce; offende la dignità delle persone e compromette gravemente la relazione terapeutica.
Purtroppo contenzione meccanica e farmacologica sono praticate diffusamente anche nelle strutture che ospitano persone anziane e/o non autosufficienti. In nessun caso la carenza di personale e di strutture può giustificare il ricorso a pratiche coercitive. Anche la logica dei “motivi di sicurezza”, dello “stato di necessità” o delle “persone aggressive” a cui sovente si fa appello nei reparti, deve essere respinta poiché fondata sul pregiudizio ancora diffuso della potenziale pericolosità della “pazzia”. Molti ritengono, per atteggiamento culturale o per formazione, che sia giustificabile sottoporre persone diagnosticate come “malate mentali” a mezzi coercitivi, che sia nell’ordine delle cose e corrisponda al loro stesso interesse. Chi condivide questa opinione non considera adeguatamente, sia in termini esistenziali che giuridici, il valore imprescindibile della libertà della persona, tanto più rilevante quanto più attinente a libertà minime, elementari e naturali, come la libertà di movimento.
Oltre al ricorso alla contenzione meccanica e farmacologica, continua ancora oggi a prevalere nei servizi psichiatrici un atteggiamento custodialistico e l’impiego sistematico di pratiche e dispositivi manicomiali: obbligo di cura, porte chiuse, grate alle finestre, sequestro dei beni personali, limitazione e controllo delle telefonate e di altre relazioni e abitudini.
Sappiamo inoltre, di numerose esperienze in Italia e all’estero dove viene evitata la contenzione. In solo 15 reparti italiani su 320 viene praticata la terapia no restraint, la contenzione è stata abolita e le porte sono aperte.
Ribadiamo la necessità di proibire, senza alcuna eccezione, la contenzione meccanica nelle istituzioni sanitarie, assistenziali e penitenziarie italiane.
Continueremo a lottare con forza contro ogni dispositivo manicomiale e coercitivo (obbligo di cura, trattamento sanitario obbligatorio, uso dell’elettroshock, contenzione meccanica, farmacologica e ambientale, ecc) e per il superamento e l’abolizione di ogni pratica lesiva della libertà personale.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org – www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669
via San Lorenzo 38 Pisa
Livorno sab 29/05 VOLANTINAGGIO CONTRO LA CONTENZIONE!
LIVORNO SABATO 29 MAGGIO in PIAZZA DAMIANO CHIESA dalle ore 10:30 alle ore 12:30
VOLANTINAGGIO INFORMATIVO CONTRO LA CONTENZIONE MECCANICA NEI REPARTI PSICHIATRICI e PER L’ABOLIZIONE DELLA CONTENZIONE !
BASTA MORTI IN CONTENZIONE NEL REPARTO di PSICHIATRIA!!
Nei reparti psichiatrici italiani si continua a morire di contenzione meccanica, sia in regime di degenza che durante le procedure di TSO. La contenzione non è un atto medico e non ha alcuna valenza terapeutica: è un evento violento e dannoso per la salute mentale e fisica di chi la subisce; offende la dignità delle persone e compromette gravemente la relazione terapeutica.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
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