LINK per ascoltare intervista alla trasmissione RI-congiunzioni su radio BLACKOUT

  • October 16, 2023 9:59 pm

questo è il link per ascoltare l’intervista fatta come collettivo Artaud a radio blackout durante la trasmissione RI-congiunzioni il 10 ottobre sorso.

I MORTI NON SONO TUTTI UGUALI DEL 10/10/2023

Sono ormai passati alcuni mesi della morte della psichiatra Barbara Capovani ma solo pochi giorni da quando l’Assemblea Rete Antipsichiatrica ha deciso di esprimersi a tal proposito. Qua il comunicato, nella prima parte della puntata, abbiamo approfondito la questione della violenza psichiatrica nelle strutture ospedaliere – SPDC – e in quelle detentive – REMS, ATSM, CPR.

La morte della psichiatra è stata strumentalizzata. Molti dei sostenitori delle prassi sorvegliare e punire sono tornati a farsi sentire ri-pronendo pratiche che puzzano di manicomio. Anche il governo non si è fatto trovare impreparato e solo 3 giorni dopo la morte della psichiatra pisana ha proclamato l’apertura di un tavolo tecnico per la salute mentale (da notare che la prima sessione di questo, avvenuta il 3 maggio, è stata inaugurata da un “pensiero in ricordo di Barbara Capovani”).

Abbiamo commentato l’episodio assieme ad un compagno del collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud che ci ha aggiornato anche sulle ultime che riguardano il processo alla Stella Maris.

PISA 26/10 presentazione di: “IL ROVESCIO DELLA GUERRA” c/o il circolo UTOPIA

  • October 11, 2023 9:16 pm

GIOVEDì 26 OTTOBRE c/o il Circolo UTOPIA in via San Lorenzo 38 a PISA alle ore 18:30

il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud presenta:
IL ROVESCIO DELLA GUERRA. Psichiatria Militare e “terapia elettrica” durante la Prima guerra mondiale
di Marco Rossi edizioni Malamente.
Sarà presente l’autore

INTERVENGONO:

OSSERVATORIO CONTRO la MILITARIZZAZIONE delle SCUOLE E dell’UNIVERSITA’

MOVIMENTO NO BASE

per info: antipsichiatriapisa@inventati.org


La Prima guerra mondiale, con le sue dimensioni estreme, vide l’irruzione massiva di feriti “dentro”, invalidi con corpi apparentemente integri: per la psichiatria fu uno sterminato campo di studio e sperimentazione. Nella convinzione che per curare la mente bisognasse intervenire con forza sul corpo, le pratiche messe in atto contemplavano un vero catalogo di supplizi, compresa la cosiddetta terapia elettrica, intesa sia come strumento di cura per le nevrosi di guerra che come mezzo per smascherare i simulatori. D’altra parte, ogni soldato sofferente era visto e trattato come un presunto simulatore, quindi come un traditore della patria; specularmente, ogni insubordinato era guardato alla stregua di un malato di mente. L’orizzonte della cura si andò così perdendo, oscurato dall’ideologia nazionalista e dal militarismo. Il rovescio della guerra restituisce alla memoria a lungo negata gli orrori subiti dai soldati al fronte e nei manicomi: carne da macello sacrificata per gli affari del capitale. Allora come oggi, per molti di questi sopravvissuti più sensibili o fragili – vincitori o vinti – non resta che una vita da “scemi di guerra”.

Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

  • October 11, 2023 9:14 pm

Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD, nato nel 2005, si propone come gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto e di dialogo, vuole sostenere le persone maggiormente colpite dal pregiudizio psichiatrico. Il nostro impegno consiste, innanzitutto, nell’osservazione e nell’analisi del ruolo sempre più ingombrante che la psichiatria si vede riconoscere all’interno della società, ponendo particolare attenzione alle modalità e ai meccanismi attraverso i quali essa si espande sempre più capillarmente e trasversalmente. Forniamo inoltre consigli legali e informazioni sui diritti delle persone soggette al pregiudizio  psichiatrico con una linea tel. dedicata oltre ad uno sportello di ascolto presso la nostra sede e nelle assemblee settimanali.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

LINK per ASCOLTARE INTERVISTA a Radio ONDA D’URTO: RESIDENZE PSICHIATRICHE: IL CASO STELLA MARIS E LA VIOLENZA STRUTTURALE NEGLI ISTITUTIADIO ONDA D’URTO:

  • October 3, 2023 10:36 pm

RESIDENZE PSICHIATRICHE: IL CASO STELLA MARIS E LA VIOLENZA STRUTTURALE NEGLI ISTITUTI

Sopra il link per ascoltare l’intervista fatta come collettivo Artaud a Radio Onda D’Urto.

Martedì 3 ottobre, in Tribunale a Pisa, si è tenuta una nuova udienza del processo che vede imputati per maltrattamenti operatori e operatrici della residenza psichiatrica di Montalto di Fauglia, gestita dalla Fondazione Stella Maris, uno dei colossi nazionali del settore. Tra gli ospiti della struttura vittime degli abusi accertati all’interno del centro anche Mattia Giodani, il ventisettenne morto nel 2018 per soffocamento in seguito al blocco della glottide causato dalla somministrazione prolungata ed eccessiva di psicofarmaci. Una vicenda, e un processo, che potrebbe alzare nuovamente il sipario sulla violenza che ancora regola la vita degli utenti all’interno di moltissime residenze per persone con disabilità o fragilità psichica. Sono infatti tante le strutture di questo tipo che, negli ultimi anni, si sono rese protagoniste di simili episodi di abusi e maltrattamenti. Una violenza che si nutre di silenzio e di omertà, e che appare sempre meno episodica e sempre più strutturale.

comunicato a cura dell’ Assemblea Rete Antipsichiatrica: RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI

  • October 2, 2023 4:03 pm

RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI

Questo testo affronta la violenza strutturale che regola la vita all’interno di moltissimi centri residenziali
per persone con disabilità o fragilità psichica. Si parte dai maltrattamenti avvenuti nella struttura di
Montalto di Fauglia gestita dalla Stella Maris, passando per gli abusi all’interno delle strutture della
Cooperativa Dolce di Bologna, per arrivare agli orrori della Comunità Shalom, nel bresciano. Una
violenza capillare sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici dei servizi,
operatori, assistenti ed educatori.

Il 3 Ottobre 2023 al Tribunale di Pisa si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura
di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Una vicenda sepolta nel silenzio che ha
trovato nell’ultimo anno il supporto e il sostegno del Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud.
Il Consulente Tecnico chiamato dalla procura a relazionare sui fatti ha scritto: “Leggendo gli atti del
presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e
violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione
delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la
sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche
terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo” facendo riferimento a condotte “tipiche
delle istituzioni totali”. Si parla di maltrattamenti fisici, verbali e trattamenti degradanti quotidiani. Spintoni,
schiaffi, minacce e vessazioni costanti, talmente palesi da lasciar presumere abusi anche peggiori. Una
violenza non episodica ma strutturale.
Delle diciassette persone coinvolte, il processo attualmente vede ancora imputati quindici tecnici e
operatori, tra cui le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Un
operatore ha patteggiato la pena, mentre il Direttore generale Roberto Cutajar, che ha scelto il rito
abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi, per essere infine assolto nel processo d’appello.
Tra gli ospiti della struttura ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento in seguito al blocco della
glottide dovuto alla somministrazione prolungata ed eccessiva di psicofarmaci. I continui cambi di terapia
avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia non è mai stata
informata. Il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della
struttura.
Non crediamo nella giustizia dei tribunali, sappiamo che nessuna sentenza metterà fine o scalfirà questa
violenza.

L’orrore di Montalto di Fauglia lo ritroviamo nell’uccisione per contenzione avvenuta la notte del 27 agosto
2012 all’interno della struttura ‘Casa Dolce’ di Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna) gestita dalla
Cooperativa Sociale Dolce. Quella sera M., 20 anni, vorrebbe continuare a giocare con la playstation ma le
regole interne alla struttura non lo consentono. Gli operatori si impongono. Il giovane non cede. Si apre uno
scontro di potere che Michael perde pagando con la vita.
L’indagine del PM si concentra su tre operatori sociosanitari della cooperativa, indagati per omicidio
colposo. Secondo l’autopsia M. è morto per asfissia meccanica, soffocamento. Mentre due operatori lo
tenevano un terzo gli si sarebbe seduto sopra, all’altezza del torace. Il processo dura quattro anni e si
conclude per tutti con l’assoluzione ‘perché il fatto non costituisce reato’. Viene sostenuta la legittimità della
contenzione, la correttezza delle manovre effettuate, la loro corrispondenza ai “protocolli”. La rispettabilità
pubblica della Cooperativa Dolce, dei suoi dirigenti responsabili e di tutta la struttura ne esce intaccata,
pulita, mentre niente all’interno della stessa viene messo in discussione.
La testimonianza che abbiamo raccolto di un operatore a tempo determinato assunto a ‘Casa Dolce’ qualche
anno dopo l’uccisione di M., racconta il protrarsi di un’attitudine alla violenza verbale e al confronto fisico
punitivo/violento da parte di molti operatori della residenza, accettato pressoché da tutta la struttura come
‘normale amministrazione’.
Di recente una nuova indagine ha visto coinvolta ancora la Cooperativa Dolce per quanto riguarda un’altra
struttura in provincia di Bologna (Budrio),’Villa Donini’. Si parla di botte e insulti ai danni di persone
disabili, schiaffi in testa e umiliazioni. Dodici operatori socio sanitari dipendenti della cooperativa sono stati
interdetti dalla professione per un anno con l’accusa di maltrattamenti. Nonostante l’enormità dei fatti, sul
territorio intorno a questa vicenda regna un silenzio sovrano.

Anche quanto emerso all’interno della comunità Shalom parla della stessa violenza. Abusi sistematici,
insulti, minacce, punizioni degradanti e inumane, privazione del sonno, isolamento e crudeltà come metodo.
Una presunta Comunità terapeutica che non cura le persone: le maltratta, le umilia, le sradica dalla propria
umanità. Dove gli ‘educatori’ vengono spesso individuati tra le persone che in precedenza hanno subito lo
stesso trattamento, selezionati senza alcun tipo di formazione per dare continuità ai metodi repressivi,
avvilenti e degradanti, pratiche che ancora oggi caratterizzano la comunità. Negli anni più volte la struttura
è finita nel mirino per situazioni di tortura ben lontane da episodi sporadici o accidentali. Un’ampia
organizzazione che fa mostra di sé per la presunta accoglienza incondizionata, ma che vive di metodi
distanti anni luce dall’offrire cura e sostegno a ragazzi e ragazze che vivono periodi di fragilità. Al di là
della bella facciata che mostra all’ingresso, Shalom è disfacimento, afflizione e miseria.
Sebbene questa vicenda abbia avuto grande impatto a livello mediatico, il sensazionalismo legato al
marketing dell’informazione ha già pressochè rimosso quanto avvenuto e le sue implicazioni. Non
accettiamo la retorica della “comunità degli orrori” e della “mela marcia”, la comunità Shalom è conosciuta
e attiva da lungo tempo nel bresciano e trattamenti inumani e degradanti come abbiamo visto non sono stati
affatto un’eccezione al suo interno, come del resto in moltissime altre strutture.

Privato accreditato, grandi cooperative, fondazioni; enti che muovono molti soldi e che spesso esercitano
anche una certa influenza nei rispettivi territori: la Stella Maris ad esempio è considerata un’eccellenza a
livello nazionale, riceve abbondanti finanziamenti e onorificenze dalla Regione Toscana, la Cooperativa
Dolce è una mega cooperativa che gode di ampio appoggio e gestisce moltissimi servizi nel bolognese, la
Shalom è sempre stata sostenuta da personaggi di rilievo.
Questi racconti mettono sotto gli occhi di tutti i dispositivi coercitivi/degradanti insiti in questa tipologia di
strutture, dove le persone, ridotte ad oggetti, diventano il bersaglio di violenze e sopraffazioni quotidiane.
Luoghi dove la contenzione fisica e farmacologica è consuetudine e dove le prepotenze sono ordinarie e
strutturali.
Riteniamo sia importante non spegnere i riflettori su una violenza così estesa, capillare, non episodica,
accettata e sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici e operatori,
assistenti ed educatori, ci piacerebbe partire da qui, dall’omertà che sorregge questi abusi, che non sono
episodi, ma più spesso la prassi che regola queste strutture.

Assemblea Rete Antipsichiatrica
https://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/
Per condividere esperienze e riflessioni: assembleaantipsichiatrica@inventati.org

Le note al testo si possono trovare a questo link:

RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI 

LINK per ASCOLTARE INTERVISTA a RADIO ONDAROSSA: VERITA’ sui MALTRATTAMENTI alla Stella Maris!

  • September 30, 2023 9:44 pm

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2023/09/verita-sugli-abusi-alla-stella-maris

Sopra il link per ascoltare l’intervista fatta come collettivo Artaud a Radio OndaRossa.

Venerdì 29 settembre scorso presso lo Spazio Antagonista NEWROZ di Pisa si è tenuta un’assemblea per parlare dei maltrattamenti contro persone disabili nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla fondazione Stella Maris, in vista dell’ennesima udienza che si terrà presso il tribunale di Pisa martedì 3 ottobre davanti al quale è indetto alle ore 14 un presidio di solidarietà.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello. Tra gli ospiti della struttura, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci; vicenda per la quale è in corso un altro processo penale.

LA STORIA DI MATTIA

  • September 30, 2023 9:26 pm

LA STORIA DI MATTIA

Mattia Giordani muore il 27 marzo 2018 mentre sta cenando con la famiglia – padre, madre e due fratelli – soffocato da un boccone di cibo. La manovra di Heimlich e qualsiasi tentativo messo in atto da medici e infermieri, arrivati in ambulanza in pochi minuti, risulta inutile. Aveva ventisei anni.

All’età di tre anni a Mattia è diagnosticata una disarmonia evolutiva. Da quel momento l’Istituto di ricovero e cura “Stella Maris” di Pisa lo prende in carico e il bambino comincia a trascorrere regolarmente periodi più o meno brevi presso una delle sue strutture: a sette anni, quando la diagnosi rileva tracce di autismo, a dieci, quando il disturbo dello spettro autistico è definitivamente certificato, e poi ancora nelle fasi successive dell’adolescenza e dell’adultità.

Mattia cresce in un ambiente accogliente sia in famiglia che a scuola e, nonostante alcuni sintomi evidenti, nei primi anni di vita è un bambino tranquillo, non aggressivo e appassionato di musica e canto.
Dopo l’esame di terza media le sue condizioni subiscono un improvviso, imprevisto e grave peggioramento: si accrescono le stereotipie, scompare il sonno notturno e un grave stato di sovraeccitazione comincia a manifestarsi attraverso frequenti attacchi di aggressività verso gli oggetti di casa. Nel settembre del 2005 la famiglia decide allora di affidare Mattia per un lungo periodo alla Stella Maris. Qui, in seguito a una nuova diagnosi di autismo psicotico, per la prima volta gli vengono somministrate robuste dosi di psicofarmaci che da subito hanno conseguenze visibili sul suo stato psicofisico generale. Il corpo si trasforma, cosce e pancia lievitano e in cinque mesi il peso aumenta di 18 chili. Mattia passa continuamente da una condizione di sedazione farmacologica di breve durata a improvvise esplosioni di rabbia, con episodi di forte aggressività, stavolta anche contro familiari e persone. In poco tempo la situazione diventa ingestibile, tanto che a quattordici anni è costretto a lasciare la scuola. Le crisi sono improvvise, e a nulla serve il mix di psicofarmaci a cui Mattia è sottoposto, in maniera sempre più invasiva e a dosi sempre più massicce. I genitori sono costretti a lasciare Mattia per tutta la giornata presso uno dei centri diurni della Stella Maris a Montalto di Fauglia (provincia di Pisa) e, al compimento dei venti anni, anche durante le ore notturne per alcuni giorni alla settimana.

Nel 2016 Mattia trascorre molte giornate nell’istituto di Montalto di Fauglia quando la struttura finisce nel mirino dei carabinieri, allertati dalla denuncia di un genitore che aveva notato la presenza di strani lividi sul corpo del figlio. Le microcamere nascoste rivelano una realtà inaspettata. Gli operatori fuori da ogni controllo e senza motivo picchiano, strattonano, trascinano per le orecchie, offendono con epiteti irripetibili i giovani ospiti. Tre mesi di registrazioni nascoste documentano più di 200 episodi di maltrattamenti. Il vero e proprio maxi processo che segue (17 indagati, 23 ospiti – fra cui Mattia – vittime dei soprusi) ha come primo effetto una condanna a due anni e otto mesi di reclusione con rito abbreviato per il direttore generale della Stella Maris Roberto Cutajar, riconosciuto colpevole di omessa vigilanza e assunzione di personale non adeguatamente formato. Cutajar sarà poi assolto in sede di processo d’appello nel giugno 2023. Un altro operatore ha patteggiato in seguito davanti al GIP ammettendo le sue colpe. A tutt’oggi va avanti il processo nonostante una serie di lungaggini burocratiche che rischiano fortemente di compromettere il giudizio degli altri imputati – i restanti 15 operatori, fra cui il direttore sanitario e le due dottoresse che operavano a Montalto.

In seguito al clamore suscitato dal processo e dallo scandalo che ne consegue, gran parte dei sanitari coinvolti vengono allontanati dalla struttura e lasciano il posto a nuovi operatori che iniziano a sperimentare nuove cure e nuove combinazioni di farmaci. A Mattia vengono modificati e aumentati i dosaggi. Nel febbraio 2018, un mese prima di morire, il corpo di Mattia subisce l’ultimo affronto nel corso di un ricovero presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Pisa. La mamma, che lo aveva salutato la sera prima lasciandolo in reparto per il riposo notturno, lo ritrova la mattina seguente legato al letto di contenzione. Riuscirà a farlo slegare solamente garantendo la sua presenza e il suo controllo continuo.

Un mese dopo Mattia muore.

Il direttore dell’Unità operativa di Psichiatria forense e Criminologia clinica dell’ospedale Careggi di Firenze Rolando Paterniti, al quale i genitori di Mattia chiederanno una consulenza tecnica in vista del processo, scriverà nella sua relazione: «La sintomatologia presentata da Mattia è inquadrabile tra i sintomi extrapiramidali da antipsicotici […].In quasi tutti gli episodi le contrazioni distoniche hanno interessato […] anche i muscoli laringei e quelli della deglutizione, causando gravi episodi di dispnea e disfagia con serio rischio di morte per soffocamento. Le crisi distoniche acute […] nel caso di Mattia sono comparse 6 giorni dopo l’introduzione della clotiapina. Questa correlazione temporale permette di affermare, con buona certezza, che sia stato proprio questo farmaco a causare la grave sintomatologia extrapiramidale […]. La condotta medica non è stata sollecita ed accorta ad impedire il verificarsi di un evento dannoso o pericoloso, ma al contrario si è caratterizzata per trascuratezza, avventatezza, e insufficiente ponderazione dei rischi, esponendo Mattia a gravi conseguenze».

Dalle cartelle cliniche i genitori vengono a sapere che negli ultimi tre mesi di vita nell’istituto Mattia aveva già avuto notevoli problemi di deglutizione durante i pasti, rischiando più volte il soffocamento con, in qualche occasione, crisi cardiache piuttosto importanti. Apprendono anche che nell’ultimo periodo le crisi si erano susseguite quasi tutte le sere, tanto che era stata necessaria la manovra di Heimlich per ben due volte durante uno stesso pasto serale. Malgrado l’invio di lunghe mail ai medici con richieste di spiegazione sugli effetti del trattamento farmacologico, e nonostante la loro presenza continua ai colloqui e agli incontri collegiali con il personale sanitario i genitori affermano ancora oggi di non essere mai stati adeguatamente avvertiti del rischio di soffocamento a cui Mattia era esposto. «Ormai ogni sera nostro figlio rischiava di morire e noi non lo sapevamo», scriverà Sondra Cerrai, madre di Mattia, nel suo libro Siamo tutti legati1, pubblicato dopo il triste epilogo.
Al processo di primo grado le due dottoresse responsabili della struttura della Stella Maris sono state assolte.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

 

1 Firenze, Porto Seguro, 2021. Gran parte delle fonti di questo articolo sono tratte dal testo di Sondra Cerrai e da colloqui personali con l’autrice del libro.

PISA: venerdì 29/09 ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA c/o Newroz ore 18

  • September 22, 2023 10:19 pm

VENERDI’ 29 SETTEMBRE c/o Spazio Antagonista NEWROZ in via Garibaldi 72 a Pisa

ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia
Il 3 Ottobre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza, dopo tanti rinvii, per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE

ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

PISA: venerdì 3/10 PRESIDIO sotto il Tribunale in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • September 17, 2023 10:08 pm

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !
Il 3 Ottobre 2023 alle ore 14 saremo ancora una volta davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire sentiti gli imputati, se non ci sarà l’ennesimo rinvio funzionale evidentemente al raggiungimento della prescrizione.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, avendo prove evidenti (segnalate anche da alcune lettere anonime di dipendenti che denunciavano abusi e insabbiamenti di prove), ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti.
Tra gli ospiti della struttura, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci; vicenda per la quale è in corso un altro processo penale.
Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 5 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia che nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello. 

I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano 208 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza –quindi- non episodica ma strutturale.
Come ha scritto nella sua relazione il Consulente Tecnico, Professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo”.
Per questi motivi e per onorare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale, non in grado di difendersi da sole, riteniamo che sia opportuno che l’opinione pubblica segua con attenzione le vicende di questo processo. Invitiamo tutti e tutte a partecipare al
PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI
MARTEDI’ 3 OTTOBRE ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

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via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
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www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

PISA venerdì 29/09 ASSEMBLEA PUBBLICA sui MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia

  • September 5, 2023 10:02 pm

APPELLO a PARTECIPARE all’ASSEMBLEA PUBBLICA sui MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia


Il 3 Ottobre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza, dopo tanti rinvii, per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità. Sono coinvolte 23 famiglie, gli imputati sono 15 tra operatori, dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere. Dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti basandosi sui materiali video accumulati.
I genitori, i tutori e altri testimoni già ascoltati dal Tribunale hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni: 208 episodi in meno di quattro mesi, una violenza –quindi- non episodica ma strutturale.

Tra gli ospiti della struttura vittime dei maltrattamenti, ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato ed eccessivo uso di psicofarmaci; vicenda per la quale è in corso un altro processo penale.

L’Istituto scientifico – Ospedale specializzato – Centro di assistenza Stella Maris si occupa di assistenza e cura dei disturbi e delle disabilità dell’infanzia e dell’adolescenza. La Stella Maris di fatto è un’istituzione privata convenzionata con il pubblico gestita dalla Curia di San Miniato e finanziata con soldi pubblici dalla Regione Toscana, che nonostante la gravità degli abusi non ha ritenuto opportuno costituirsi come parte civile al processo.

Riteniamo importante che nella nostra città si discuta di questi gravi avvenimenti, messi in sordina dai media nazionali.

Per questo motivo invitiamo tutte le realtà che da anni si impegnano nelle lotte sociali, in difesa della sanità pubblica e tutte le persone interessate che possono arricchire il dibattito con le loro esperienze personali a partecipare all’ASSEMBLEA PUBBLICA che si terrà VENERDI’ 29 SETTEMBRE presso lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a Pisa.

*Ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

*ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

INVITIAMO TUTTE/I A PARTECIPARE ANCHE AL PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI che si terrà MARTEDI’ 3 OTTOBRE ORE 14  presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669