Archives for August, 2020
IL REPARTO PSICHIATRICO DELL’OSPEDALE GIOVANNI XXIII DI BERGAMO DEVE ESSERE CHIUSO!
Pubblichiamo il documento dell’Associazione Dalle Ande agli Appennini
IL REPARTO PSICHIATRICO DELL’OSPEDALE GIOVANNI XXIII DI BERGAMO,DOVE ELENA CASETTO È MORTA BRUCIATA VIVA LEGATA MANI E PIEDI A UN LETTO DI CONTENZIONE,DEVE ESSERE CHIUSO!
Il reparto di psichiatria dell¹Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo DEVE ESSERE CHIUSO!
Modulo Diffida Depot
Oggetto: revoca consenso alla somministrazione per via intramuscolare della terapia
farmacologica predisposta dal DSM di riferimento.
Il sottoscritto _______________ con la presente revoca il proprio consenso alla somministrazione per via intramuscolare del farmaco neurolettico iniziata nel mese
di presso il CIM di .
Il medesimo dichiara di non essere stato, al momento della prima accettazione della terapia, sufficientemente dotto circa gli effetti collaterali a breve e lungo termine, o comunque di non essere stato in quel momento capace di comprendere appieno quanto espostole, a causa dell’esposizione a forti dosaggi di benzodiazepine;
In seguito alla prima e seconda somministrazione del farmaco si sono manifestati indesiderabili effetti collaterali, tra i quali grave rallentamento delle capacità cognitive e confusione mentale, che non si devono strumentalmente considerare sintomi patologici ma esclusivamente effetti collaterali della terapia psichiatrica somministrata per depot.
Fa inoltre presente che la ‘comodità’ per il CIM dell’iniezione mensile, rispetto alla terapia per somministrazione orale, non giustifica l’esposizione del paziente a effetti indesiderati tanto violenti, fisicamente rischiosi e psicologicamente devastanti.
La preoccupazione,espressa ripetutamente dal personale sanitario, che la terapia non sia assunta regolarmente, non è certamente sintomo di voler creare le necessarie condizioni per costruire un rapporto di fiducia tra il paziente e il suo medico di riferimento.
Non dovrebbe essere necessario ricordare che, dall’entrata in vigore della legge 180/78, il paziente psichiatrico ha il diritto di decidere circa la propria salute, qualora non sussistano gli estremi che legittimino il ricorso al TSO, come nel mio caso in cui
non viene minimamente espresso un rifiuto della terapia farmacologica.
Il consenso, per essere valido, deve essere:
Personale: non ammessa la rappresentanza di terzi
Libero e spontaneo: deve essere frutto di una scelta non condizionata o vincolata, senza errori o
inganni, libero da coartazione, dalla dipendenza terapeutica e dalla supremazia dell’operatore
Cosciente: personalizzato, basato sulla valutazione dell’informazione, sulle possibili conseguenze
di trattamento e di non trattamento, e di alternative tra cure possibili.
Attuale: va dato ogni volta, prestazione per prestazione, prima di essa e revocato in qualsiasi
momento dall’interessato/a.
Manifesto: va acquisito con passi chiari e precisi, non è sufficiente l’assenza di dissenso o la
presenza di un consenso tacito né è ritenuto implicito nel rapporto tra medico e paziente
Richiesto: da parte del medico il quale ha il dovere di fornire tutti gli elementi necessari perchè
le caratteristiche del consenso siano tutte rispettate.
Recettizio: ha effetto nel momento in cui il medico destinatario ne viene a conoscenza.
Quanto sopra premesso la sottoscritta chiede la sostituzione del farmaco sopraddetto con il suo equivalente da somministrare per via orale. impegnandosi fin d’ora a seguire tutte le indicazioni terapeutiche propostale dal Medico Curante.
DIFFIDA
il CIM a proseguire il trattamento con depot contro la volontà qui esposta, ritenendo
il CIM ed il suo personale responsabile a tutti gli effetti giuridici di qualsiasi conseguenza, diretta o indiretta, possa derivare dalla prosecuzione del trattamento.
Distinti saluti
COMUNICAZIONE PAUSA ESTIVA
COMUNICAZIONE PAUSA ESTIVA:
Le assemblee del collettivo Artaud verranno sospese, causa pausa estiva, per due settimane. Riprenderanno martedì 25 agosto sempre alle 21:30 e sempre c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a Pisa. Resta attivo il numero di telefono: 335 7002669. In questo periodo lo sportello d’ascolto aprirà solo per le emergenze previa appuntamento telefonico.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669 Via S. Lorenzo 38 Pisa
PER L’ABOLIZIONE DELLA CONTENZIONE ! PER LA CHIUSURA DEL SPDC DI BERGAMO!
PER LA CHIUSURA DELL’SPDC (REPARTO PSICHIATRICO) PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO
31 dicembre 1974: Antonia Bernardini muore, dopo giorni di agonia, a causa di ustioni riportate da un incendio da essa provocato per attirare l’attenzione. Era legata al letto da 43 giorni, nel manicomio giudiziario femminile di Pozzuoli: voleva un bicchiere d’acqua nessuno le dava retta.
13 agosto 2019: nell’SPDC dell’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, divampa un incendio di cui non si conoscono le cause. Elena, una ragazza di 19 anni muore arsa viva nel letto al quale è tenuta legata. La contenzione non le ha permesso di fuggire.
La contenzione è una pratica diffusa e frequente in ambito psichiatrico. Corpi e menti vengono costretti, annientati, torturati. Ogni giorno molte persone vengono sottoposte a questo trattamento, sotto gli occhi indifferenti degli operatori e quelli inermi delle persone che gli sono intorno.
Noi non siamo e non saremo disposti/e ad accettare che questo accada ancora.
LA CONTENZIONE NON E’ UNA TERAPIA!
PER L’ABOLIZIONE DELLA CONTENZIONE !
PER LA CHIUSURA DEL SPDC DI BERGAMO!
Rete dei Collettivi Antipsichiatrici
LINK a trasmissione su Radio Onda Rossa: AGGIORNAMENTI sulla vicenda di Alice
link a trasmissione su Radio Onda Rossa: Aggiornamenti sulla vicenda di Alice:
https://www.ondarossa.info/newsredazione/2020/07/aggiornamenti-sulla-vicenda-alice
Con Radio Onda Rossa come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa torniamo sulla vicenda di Alice Di Vita, una ragazza di 26 anni rinchiusa che il padre non riesce a vedere dal giorno del ricovero. Commentiamo anche l’aumento della pratica dei TSO e delle richieste di supporto che arrivano al collettivo.
Qui una lettera di Antonio Di Vita con gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda di Alice: