Archives for March, 2018
E’ la PSICHIATRIA SOCIALMENTE PERICOLOSA! volantino PRESIDIO NO REMS sab 7/04 Volterra
sotto il volantino che distribuiremo a VOLTERRA SABATO 7 APRILE durante il
Presidio informativo contro la REMS in piazza San Michele alle ore 11:30.
poi la giornata proseguirà con la Presentazione alle ore 17 di
“CORRENTI di GUERRA. Psichiatria militare e faradizzazione durante la prima guerra mondiale.” di Marco Rossi autoprodotto dal Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
c/o lo Spazio Libertario Pietro Gori in Via Don Minzoni 58
a seguire alle ore 20 APERICENA
E’ LA PSICHIATRIA SOCIALMENTE PERICOLOSA
La Legge n°81/2014 ha chiuso gli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), e ha previsto l’entrata in funzione delle REMS (Residenze Esecutiva per le Misure di Sicurezza).
La REMS di Volterra è un mini OPG, una struttura manicomiale, una istituzione totale.
Cambia il nome, cambia in parte la gestione e cambiano alcune procedure, forse queste strutture saranno “più pulite, moderne”, ma non cambia la sostanza. La logica concentrazionaria che ne è alla base, resta quella del fascista Codice Rocco, basata su un meccanismo d’internamento/custodia manicomiale per i cosiddetti “socialmente pericolosi”, un paradigma totalizzante/escludente per contenere una umanità “eccedente”. Chiudere i manicomi criminali senza cambiare il codice penale che li sostiene vuol dire creare nuove strutture, forse più accoglienti, ma all’interno delle quali finirebbero sempre rinchiuse persone giudicate incapaci d’ intendere e volere. Per abolire realmente le REMS (e gli OPG ) bisogna non riproporre i criteri e i modelli di custodia e occorre metter mano a una riforma degli articoli del codice penale e di procedura penale che si riferiscono ai concetti di pericolosità sociale del “folle reo, di incapacità e di non imputabilità”, che determinano il percorso di invio alle REMS.
La questione non è solo la chiusura di questi posti: non si tratta solo di chiudere una scatola, per aprirne tante altre più piccole. Il problema è superare il modello di internamento, è non riproporre gli stessi meccanismi e gli stessi dispositivi manicomiali. Il problema non è se sono grossi o piccoli, il problema è che cosa sono. Il manicomio non è solo una questione di dove lo fai, se c’è l’idea della persona come soggetto pericoloso che va isolato, dovunque lo sistemi sarà sempre un manicomio.
Prima della fine dell’ultima legislatura è stato fatto passare un emendamento dal PD che dispone il ricovero nelle REMS esattamente come se fossero i vecchi OPG, dei detenuti considerati “rei folli”, quelli in osservazione psichiatrica e le persone con la misura di sicurezza provvisoria.
Il rischio che si corre nel momento in cui si dice che qualunque persona che si trova in carcere, o in una struttura psichiatrica, anche in attesa di giudizio, venga mandata nelle REMS, e’ quello che si ricostituiscano le strutture manicomiali. L’emendamento in questione ripristina la vecchia normativa prima della legge 81/2014, invece di affrontare il problema della legittimità delle misure di sicurezza provvisorie decise dai Gip, e di quelle che rimangono non eseguite, si ipotizza una violazione della legge 81 ripristinando la logica e le pratiche dei vecchi OPG.
Di fatto una parte consistente degli internati già dovrebbe essere fuori per le stesse regole statali; la gran parte non ha commesso violenze gravi su vittime indifese, come invece spesso viene detto strumentalmente; in ogni caso, come dimostra la realtà, gli apparati d’ internamento/controllo sistemici riproducono disastri sul piano sociale e individuale.
L’istituzione totale è un dispositivo classista e gerarchico, funzionale a logiche di profitto e dominio elitari, al contempo di omologazione e separazione. Per noi occorre partire da un nuovo paradigma non escludente, a cominciare dal fatto che la libertà è terapeutica e che occorre costruire relazioni sociali diverse e migliori, rivoluzionando l’esistente, rompendo così, a 360 gradi, la gabbia sistemica della cosiddetta “malattia mentale”, costruendo percorsi “altri”.
Crediamo che ci sia bisogno d’immaginare e sperimentare dal basso forme di sostegno socializzanti, come già avviene in alcune realtà autogestite, con persone che hanno cortocircuiti mentali e sofferenza psichica, che poi è sofferenza esistenziale, antitetici al sistemico internamento/controllo. Percorsi di apertura umana e interazione, coinvolgenti rispetto ai contesti territoriali e comunitari, in cui affrontare dal basso le vari situazioni critiche rigettando dispositivi segreganti. Sperimentazioni che possano usare risorse realmente pubbliche, in cui siano protagoniste le persone, nelle varie dimensioni, nel rispetto dell’integrità, dell’autonomia e della dignità di tutti/e i soggetti in campo, senza sbarre e contenzioni manicomiali.
Come libertari pensiamo che sia fondamentale la costituzione e sperimentazione di reti sociali autogestite e di spazi sociali autonomi rispetto al sistema imperante, lo svilupparsi di una varietà di percorsi di vita costruiti dal basso e basati sul mutuo aiuto e sul protagonismo delle persone.
Lo Spazio Libertario Pietro Gori e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud rimangono contrari a tutte le istituzioni totali. A partire da ciò, con altri aspetti ancora da approfondire data la complessità della questione, pensiamo che sia importante aprire un confronto sociale e culturale.
Spazio Libertario Pietro Gori Volterra,Via Don Minzoni 58
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, via San Lorenzo 38 Pisa antipsichiatriapisa@inventati.org
VOLTERRA sab 7/04 Presidio informativo contro la REMS + presentazione di “CORRENTI di GUERRA”
VOLTERRA SABATO 7 APRILE
Lo Spazio Libertario Pietro Gori e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Organizzano:
alle ore 11:30 Presidio informativo contro la REMS in piazza San Michele
alle ore 17 c/o lo Spazio Libertario Pietro Gori in via Don Minzoni 58
Presentazione di “CORRENTI di GUERRA. Psichiatria militare e faradizzazione durante la prima guerra mondiale.” di Marco Rossi autoprodotto dal Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
a seguire dibattito e dopo proiezione del film
“SCEMI di GUERRA. La follia nelle trincee” di E.Verra, Italia 2008 48′
Alle 20 APERICENA
Per info: antipsichiatriapisa@inventati.org
dom 25/03 a MONFALCONE (GO) presentazione di ELETTROSHOCK
DOMENICA 25 MARZO a MONFALCONE (Gorizia)
Il Coordinamento Libertario Isontino organizza
al “Caffè Esperanto” c/o Circolo Libertario in via Terenziana 22 alle ore 15 la presentazione di
“ELETTROSHOCK” La storia delle terapie elettroconvulsive e i racconti di chi le ha vissute.” a cura del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Edizioni Sensibili Alle Foglie.
per info:
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org
sab 24/03 a S.Giorgio di Nogaro (UD) presentazione di ELETTROSHOCK
SABATO 24 MARZO a S.Giorgio di Nogaro (Udine)
l’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione organizza c/o Spazio sociale autogestito “Tai Gjai” in via di Toppo-Wassermann, località Galli, ex “Baby Bar”
alle ore 17:30 la presentazione di
“ELETTROSHOCK” La storia delle terapie elettroconvulsive e i racconti di chi le ha vissute.”
a cura del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Edizioni Sensibili Alle Foglie.
per info:
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org
2 presentazioni di ELETTROSHOCK in Friuli sab 24 e dom 25 Marzo
a MARZO DUE PRESENTAZIONI di ELETTROSHOCK IN FRIULI:
a MARZO 2 PRESENTAZIONI di ELETTROSHOCK in FRIULI
a MARZO DUE PRESENTAZIONI di ELETTROSHOCK IN FRIULI:
SABATO 24 MARZO a S.Giorgio di Nogaro (Udine) alle ore 17:30
c/o Spazio sociale autogestito “Tai Gjai” in via di Toppo-Wassermann, località Galli, ex “Baby Bar”
DOMENICA 25 MARZO a MONFALCONE (Gorizia)
al “Caffè Esperanto” c/o Circolo Libertario in via Terenziana 22 alle ore 15
“ELETTROSHOCK” La storia delle terapie elettroconvulsive e i racconti di chi le ha vissute.” a cura del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud.
Edizioni Sensibili Alle Foglie.
per info:
antipsichiatriapisa@inventati.org / www.artaudpisa.noblogs.org