MILANO SABATO 12 APRILE dalle 15:30 – PRESIDIO c/o INGRESSO OSPEDALE NIGUARDA
MILANO SABATO 12 APRILE dalle 15:30 – PRESIDIO c/o INGRESSO OSPEDALE NIGUARDA
IO NON ARCHIVIO LE VIOLENZE PSICHIATRICHE!
Nel mese di dicembre 2010 il Telefono Viola di Milano presentava una denuncia in merito a 18 gravi fatti accaduti presso i reparti psichiatrici dell’ ospedale Niguarda di Milano:
– la morte di 12 pazienti
– la paralisi degli arti di altri 2 pazienti
– l’ illegittima contenzione fisica di altri 3 pazienti
– la previsione, nel protocollo del Niguarda, dell’ illegale supercontenzione fisica del lenzuolo
arrotolato, detto “spallaccio”.
“Spallaccio”: metodo o corsetto di contenzione che non permette movimenti.
Nel protocollo delle contenzioni, in uso nei reparti di psichiatria, si legge che il paziente contenuto con lo spallaccio o corsetto, deve ricevere terapia di anticoagulanti (calcieparina) e deve essere monitorato ogni 15 minuti.
Per le persone decedute sembra proprio che questo monitoraggio sia venuto a meno e che la “terapia” non sia stata somministrata !
Al di la delle belle, argute e scientifiche affermazioni di questi assassini legali, la psichiatria ha ancora coraggio di promuovere pratiche psicologicamente e fisicamente violente che non hanno proprio nulla di terapeutico.
Le contenzioni che si verificano presso le strutture psichiatriche (non solo all’ interno del reparto di “diagnosi e cura – SPDC” dell’ ospedale Niguarda) comportano ai soggetti che le subiscono enormi sofferenze.
Come nel passato, durante la Santa Inquisizione, “uomini di scienza”, sperimentano le torture “terapeutiche” sugli inermi. A differenza dei loro “maestri” del 1500, che non si preoccupavano di lasciare tracce, i nuovi “luminari della psiche” demandano attraverso protocolli, informative e documenti, le loro tecniche di abbattimento, di come non lacerare le carni, di come non far comparire le ulcere da decubito o da lacerazioni causate dall’ utilizzo delle cinghie necessarie per la contenzione fisica.
Nel mese di dicembre dello scorso anno la Procura di Milano ha richiesto l’ archiviazione delle denunce.
Mobilitiamoci perché queste torture psichiatriche non vengano, ancora una volta, occultate professionalmente dall’ istituzione psichiatrica sempre in grado di patologizzare e reprimere miserabilmente malesseri esistenziali che ognuno di noi può incontrare nella propria vita e cancellare violentemente ogni spazio di espressività non consono con le regole del “vivere comune” dettate dal potere.
P S I C H I A T R I A : D O V E L A V I O L E N Z A è T E R A P I A
rapaviola@gmaill.com