CANAPISA 2007

  • January 7, 2008 5:36 pm

ALLE
VITTIME DELLA PSICHIATRIA

Non
c’è da stupirsi che una street-parade antiproibizionista sia
dedicata alle vittime della psichiatria. Antipsichiatria e
antiproibizionismo coesistono infatti da tempo all’interno di un
percorso che contrasta con la logica proibizionista che appoggia la
medicalizzazione di massa. L’attuale
decreto Fini Giovanardi non ha fatto altro che rinforzare il legame
proibizionismo-psichiatria etichettando il consumatore di sostanze
psicoattive come malato mentale da trattare con cure psichiatriche. I
“drogati” diventano così merce per l’industria del
recupero e della riabilitazione sulla base di una doppia diagnosi che
li vede malati mentali in quanto drogati e drogati a causa della loro
malattia mentale. Una doppia ragione per il ricorso alle cure
psichiatriche e un drastico cambio di prospettiva nell’affrontare la
questione del consumo di sostanze che è ora trasformata da una
questione sociale a una questione sanitaria e penale. L’assuntore di
sostanze non è più visto come il “ribelle”, il
“disadattato sociale”, lo “psiconauta alla ricerca di
esperienze altre”, ecc, ma come un malato mentale da curare e la
gestione delle tossicodipendenze è delegata alla macchina
psichiatrica.

Nuovi
orizzonti di business si aprono così per gli imprenditori
della reclusione e della cura della salute mentale. Dietro a tutto
ciò la forte spinta delle multinazionali del farmaco, veri
potentati in grado di influenzare scelte politiche e segmenti di
mercato, ma anche un notevole tornaconto per le istituzioni politiche
che vedono nel farmaco un potente strumento di controllo.

Massiccio
è l’uso di psicofarmaci in ogni ambiente e fascia sociale,
come a dimenticare la pericolosità delle sostanze con le quali
si ha a che fare. Gli psicofarmaci generano fenomeni di dipendenza e
di assuefazione talvolta assai più gravi delle sostanze
illegali classificate come droghe pesanti; inoltre i meccanismi
attraverso cui agiscono sono tutt’altro che noti e spesso causa di
vere e proprie malattie neurologiche.

È
un paradosso difficilmente spiegabile vietare da un lato l’uso di
sostanze psicoattive classificate illegali e dall’altro prescrivere
sostanze psicoattive legali per curare le tossicodipendenze.

Viene
da chiedersi quale sia la reale differenza tra droghe e psicofarmaci,
differenza che sembra davvero ridursi alla prescrizione medica.


Il
collettivo Antonin Artaud è un gruppo di persone che si
propone di sviluppare e diffondere una cultura antipsichiatrica e di
contrastare gli usi e gli abusi della psichiatria attraverso attività
di ricerca e di divulgazione e offrendo ascolto, solidarietà e
supporto legale alle vittime della psichiatria.

Per
info:

antipsichiatriapisa@inventati.org
/
tel.3357002669

www.artaudpisa.blogspot.com