PISA: giovedì 21/02 presentazione di “STORIA di ANTONIA” c/o facoltà di Scienze Politiche
PISA GIOVEDI’ 21 FEBBRAIO 2019
c/o aula magna della Facoltà di Scienze Politiche in via Serafini 3
Alle ore 17 il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud organizza la presentazione di:
“Storia di Antonia. Viaggio al termine di un manicomio” di Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito, edizioni Sensibili Alle Foglie
con la presenza degli autori
per info:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38 56100 Pisa antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org / 335 7002669
IL MITO DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’
IL MITO DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’
Oggi a scuola sono sempre di più i bambini che hanno diagnosi psichiatriche, in particolare disturbo dell’adattamento, dell’attenzione, con iperattività, depressione, disturbo bipolare.
Sono sempre esistiti bambini timidi, burloni, pagliacci, bulli, aggressivi, timidi, e i cocchi della maestra; ed erano tutti considerati normali, senza che nessuno sapesse veramente cosa aspettarsi da loro.
L’attuale tendenza dell’insegnamento e della pedagogia è quella di farsi coadiuvare dalla neuropsichiatria ogni qualvolta un bambino disturba o contrasta con i programmi formativi. Il “disagio” comportamentale invece di essere valutato come un campanello d’allarme nella relazione adulto-bambino, viene incasellato come un problema mentale del bambino; dispensando così l’educatore o l’insegnante dal modificare l’approccio educativo, e delegando il problema ad un neuropsichiatra.
L’introduzione di nuove patologie infantili nel Manuale Diagnostico e Statistico (DSM), allarga i confini diagnostici tra ciò che è normale e ciò che non lo è, favorendo l’entrata in psichiatria di un numero sempre più alto di bambini, a cui verranno prescritti psicofarmaci per periodi più o meno lunghi della loro vita. Quello che finora ci ha proposto la psichiatria è la centralità degli “squilibri chimici” nel funzionamento del cervello e ha cambiato il nostro schema di comprensione della mente mettendo in discussione il concetto di libero arbitrio. Ma noi siamo davvero i nostri neurotrasmettitori?
La diagnosi di ADHD (deficit dell’attenzione e iperattività) raggruppa un insieme di comportamenti considerati inadeguati e anormali del bambino, che possono essere causati da innumerevoli fattori, come: l’ansia per la scuola o per le verifiche, impreparazione scolastica, una classe noiosa, insegnamento inadeguato, problemi e conflitti a casa e a scuola, cattiva alimentazione ed insonnia, o semplicemente far parte dell’infanzia. La diagnosi di ADHD non mette in relazione lo stato mentale, l’umore ed i sentimenti del bambino e non dà luogo ad una valutazione completa dei suoi bisogni reali per migliorare l’educazione e la genitorialità. I bambini sono definiti affetti da un “disturbo” che li rende meno capaci di assumersi le proprie responsabilità e di gestire la propria vita.
Vengono loro prescritti farmaci stimolanti, come il Ritanil, che inibiscono il comportamento spontaneo e, se presi per lungo tempo possono causare gravi danni cerebrali, dipendenza, astinenza e comportamenti aggressivi.
Gli psicofarmaci, oltre ad agire solo sui sintomi e non sulle cause della sofferenza della persona, alterano il metabolismo e le percezioni, rallentano i percorsi cognitivi ed ideativi, contrastando la possibilità di fare scelte autonome, generando fenomeni di dipendenza ed assuefazione, del tutto pari -se non superiori- a quelli delle sostanze illegali classificate come droghe pesanti. Presi per lungo tempo possono portare a danni neurologici gravi che faranno del bambino un disabile.
Questi bambini miglioreranno se il farmaco viene sospeso e sostituito con la cura, la pazienza e l’impegno consapevole degli adulti che fanno parte della loro vita a casa così come a scuola.
Nonostante decenni di ricerca non c’è alcuna evidenza che gli stimolanti abbiano un effetto positivo sul comportamento, non ci sono prove che migliorino le prestazioni scolastiche e il funzionamento psicologico e sociale; ma, anche nel caso in cui producessero risultati positivi dal punto di vista del comportamento a scuola, sarebbero d’aiuto per il bambino?
A scuola, oggi, si mira sempre di più ad un addestramento alla produttività, all’efficienza e alla centralità del risultato. Insegnare, invece, è dare priorità alla relazione e saper sperimentare approcci didattici e pedagogici a secondo della persona con il quale ci si relaziona. Molti insegnanti sono stati convinti dalla autorità dello psichiatria che il “bambino ADHD” ha bisogno di farmaci stimolanti e hanno rinunciato alla ricerca di soluzioni in classe per risolvere i problemi. Questi insegnanti hanno bisogno di essere incoraggiati a trovare nuovi approcci nell’educazione dei bambini con la diagnosi di ADHD. Esistono approcci relazionali e educativi per aiutare questi bambini piuttosto che sopprimere la loro spontaneità, evitando di trattare i loro cervello in crescita con sostanze altamente tossiche come gli stimolanti.
Invitiamo genitori, insegnanti educatori e tutti coloro che hanno a che fare con i bambini a non cedere al riduzionismo psichiatrico, a non psichiatrizzare ogni comportamento disturbante e/o sofferente, affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l’infanzia. È compito degli adulti difendere le nuove generazioni e tornare a riflettere sull’importanza dell’ambito sociale, comunitario e relazionale.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org – www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669 via San Lorenzo 38 Pisa
PISA: 19/02 presentazione di “DIVIETO di INFANZIA” c/o Biblioteca Comunale
PISA MARTEDI’ 19 FEBBRAIO 2019
c/o BIBLIOTECA COMUNALE
in Via S. Michele degli Scalzi 159
Alle ore 17 La Biblioteca Franco Serantini e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Presentano:
“DIVIETO D’INFANZIA. Psichiatria, controllo, profitto.”
A cura di Chiara Gazzola e Sebastiano Ortu, edizioni BFS
Saranno presenti gli autori.
Per info: antipsichiatriapisa@inventati.org
PISA: giov 14/02 Corso sulla psichiatrizzazione della scuola c/o I.C Tongiorgi
sotto la locandina e alcune info del corso/seminiario su medicalizzazione e psichiatrizzazione
nella scuola a cui parteciperemo come collettivo Artaud.
20190214 2 locandina cesp pisa medicalizzazione
CORSO NAZIONALE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER IL PERSONALE
DELLA SCUOLA PUBBLICA A TEMPO DETERMINATO E INDETERMINATO:
“RITORNARE A INSEGNARE – MEDICALIZZAZIONE E TRATTAMENTO CHIMICO DEGLI
STUDENTI BES, DSA, ADHD, ECC.”
GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO 2019 ORE 8.15 – 18.00 AULA MAGNA I.C. “L. STRENTA
TONGIORGI”PISA VIA GENTILESCHI, 10
INVIARE LA DOMANDA DI ISCRIZIONE VIA MAIL A: cesp.pisa@gmail.com
CESP
CENTRO STUDI PER LA SCUOLA PUBBLICA VIALE MANZONI 55, 00185 ROMA -TEL. 06/70.452 452, FAX 06/77.20.60.60
CESP PISA VIA SAN LORENZO, 38, E-MAIL CESP.PISA@GMAIL.COM TEL.050/563083 FAX:050/8310584
FIRENZE: ven 8/02 presentazione di “CORRENTI di GUERRA” c/o Parva Libraria
FIRENZE VENERDI’ 8 FEBBRAIO 2019
c/o PARVA LIBRARIA in via degli Alfani 28r
alle ore 18 presentazione di:
“CORRENTI di GUERRA.
Psichiatria militare e faradizzazione durante la Prima guerra mondiale”
a cura di Marco Rossi e autoprodotto dal Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
sarà presente l’autore e il collettivo
per info: info@parvalibraria.it
VERITA’ PER ARAFET! ABUSI DI POLIZIA, ABUSI PSICHIATRICI: LA STRAGE CONTINUA!
VERITA’ PER ARAFET!
ABUSI DI POLIZIA, ABUSI PSICHIATRICI: LA STRAGE CONTINUA!
Giovedì 17 gennaio a Empoli durante un fermo di polizia è morto un ragazzo: A. Arafet, tunisino di 31 anni, è morto per infarto dopo essere stato bloccato, legato mani e piedi.
Apprendiamo dai giornali che l’uomo si è recato ad un Money transfer del centro di Empoli per cambiare dei soldi ma una banconota da 20 euro è risultata falsa. Sono seguiti la discussione con il gestore, l’intervento della polizia e il “decesso per arresto cardiaco”.
Una morte poco chiara prima della quale ad Arafet è stata anche fatta un’ iniezione di sedativo. Dopo la volante della polizia è infatti arrivata anche un’ambulanza con il medico a bordo, chiamata dagli stessi agenti in vista di un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio).
Ciò che è certo è che Arafet, dopo interrogatori e perquisizioni per un disguido dovuto a 20 euro ritenute false dal gestore, è morto nell’unica stanza del locale in cui non c’erano telecamere.
Come collettivo Artaud chiediamo a tutte/i il massimo aiuto per mantenere alta l’attenzione su questo fatto gravissimo e non far passare in silenzio questa morte che ci sembra l’ennesimo abuso da parte delle forze dell’ordine, con un copione già visto di una morte per “infarto”, che calpesta la dignità della vittima e sottolinea ancora una volta la differenza di diritti tra cittadini di serie A e quelli di serie B.
La nostra solidarietà alla moglie e alla famiglia di Arafet.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud – Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org – www.artaudpisa.noblogs.org
335 7002669 / via San Lorenzo 38 56100 Pisa
Storie di ordinaria quotidianità…
RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO il RACCONTRO CHE TROVATE al LINK SOTTO
“Al Giudice del Tribunale di StranaLanda”
PISA: ven 11 gen 2019 presentazione di SCARCERANDA019 c/o S.A. Newroz
VENERDI’ 11 GENNAIO 2019 a PISA
PRESENTAZIONE SCARCERANDA 2019 c/o
POLO CARMIGNANI Piazza dei Cavalieri
alle ore 18:30 dibattito con:
redazione Radio Onda Rossa – Roma
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud – Pisa
LINK INTERVISTA su RADIO WOMBAT a SEBASTIANO ORTU su “DIVIETO D’INFANZIA”
https://wombat.noblogs.org/2018/12/25/stampa-rassegnata-048-17-23dic/
QUESTO è il link per sentire la seconda parte della trasmissione “Stampa Rassegnata” fatta a Radio Wombat, come collettivo Artaud, sul libro “DIVIETO di INFANZIA. Psichiatria, controllo, profitto”.
Continua la discussione sul Libro “DIVIETO di INFANZIA” con il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud e con il coautore della nuova edizione Sebastiano Ortu. La medicalizzazione ed il continuo ricorso ad approcci psichiatrici mettono alla prova insegnanti ed operatori della formazione stretti tra le richieste sempre più pressanti delle istituzioni educative e la spinta etica-empatica della proprie coscienze.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 335 7002669 Via San Lorenzo 38 56100 Pisa
dal Collettivo SenzaNumero di Roma: un GIOVEDì di DICEMBRE-TESTIMONIANZA di una CONTENZIONE
UN GIOVEDÌ DI DICEMBRE
“Con il nuovo servizio psichiatrico restituiamo alle persone con fragilità mentali un luogo di cure adeguato rispettoso delle necessità, oltre che della dignità dei pazienti.”
Questo è quello che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dichiarava lo scorso 22 febbraio, inaugurando l’attesa riapertura del SPDC (Servizio di Prevenzione Diagnosi e Cura) dell’Ospedale San Giovanni Addolorata.
Capita invece che, in un grigio giovedì di dicembre, alcuni di noi si rechino nel suddetto reparto a trovare un caro amico, ricoverato in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio dalla domenica precedente. Ebbene entriamo nella stanza da lui occupata e lo troviamo legato al letto e profondamente sedato. Alla domanda “Da quanto stai legato al letto?” segue la risposta “Da domenica, da quando sono arrivato”.
Circa 84 ore. Il nostro pensiero corre a Franco Mastrogiovanni, morto in regime di contenzione dopo 82 ore.
Ci si precipita dai medici chiedendo con calma spiegazioni e veniamo mandati dal primario. Il medico risponde alle domande invitandoci a gran voce ad uscire dal reparto e ordina, letteralmente, a medici e infermieri di fare altrettanto, dopo aver constatato, suo malgrado, che eravamo stati testimoni delle condizioni nelle quali veniva tenuto il nostro amico. Veniamo allontanati, tra urla e provocazioni, e decidiamo di uscire dal reparto soltanto per parlare con un parente nel frattempo sopraggiunto.
Nessuno dei medici presenti è stato in grado di motivarci il perché di quel trattamento inumano, non giustificato né giustificabile da nessun criterio medico.
Dal canto nostro, non vediamo nella psichiatria né tanto meno nel Trattamento Sanitario Obbligatorio uno strumento di cura e quanto e’ accaduto, sotto ai nostri occhi, accade tutti i giorni negli ospedali e nelle cliniche specializzate in trattamenti psichiatrici. Sedare, legare, rinchiudere e ammansire non sono strumenti di cura, piuttosto di contenimento, allontanamento e repressione.
Nessuna attenzione per la sofferenza: negazione sistematica del vissuto individuale. Non c’è ascolto, quindi nessuna reale presa in carico di un problema o di un grido di aiuto.
La persona, considerata patologica, viene inserita in reparti sicuri, inutili e spogli, etichettata a causa di sintomi e comportamenti nonché espropriata della propria personalità. Il personale medico e infermieristico, forte del suo ruolo di normalizzatore e del potere sulla persona che da esso ne deriva, ne azzera le coscienze, ne annulla i desideri e la rende schiava di psicofarmaci di cui, la stessa scienza, ammette la dannosità nell’uso a lungo termine.
Il TSO, sempre più di frequente, diventa il primo passo coatto per assicurare “clienti” all’industria farmacologica. Il trattamento consisterà nell’intervenire chimicamente sul sintomo ignorandone la causa e mettendo le basi, quindi, per future ricadute nella sofferenza. A chi non accetta le cure gli saranno imposte attraverso la contenzione e l’iniezione a lento rilascio.
E’ allarmante osservare quanto il numero di TSO sia in crescita, di anno in anno.
Siamo convinti e convinte che fare i conti con ritmi sempre più frenetici, competitivi e alienanti possa condurre a momenti di crisi e/o di netto rifiuto della realtà. Una fuga dalla violenza del dover stare sempre al passo con i tempi, per sentirsi parte di qualcosa, riconoscersi in un ruolo socialmente accettato.
Ciò nonostante rifiutiamo con forza la speculazione sulle persone e i loro corpi, e il pregiudizio che giustifica la sopraffazione e la violenza della così detta “Prevenzione Diagnosi e Cura”.
Collettivo “Senzanumero” – Roma
senzanumero@autistici.org / senzanumero.noblogs.org