UN GIORNO TIPO NELLA RESIDENZA PSICHIATRICA AD ALTA PROTEZIONE. “CURA”, O “CONTENIMENTO”?

  • July 26, 2023 5:53 pm

Riceviamo e pubblichiamo questo scritto su come i reclusi in una residenza psichiatrica ad alta protezione trascorrono le giornate. Sotto il link dove potete trovare il racconto con i disegni.

http://anatasio.altervista.org/una-giornata-nella-residenza-psichiatrica-ad-alta-protezione-cura-o-contenimento/?doing_wp_cron=1690315647.2039849758148193359375

UN GIORNO TIPO NELLA RESIDENZA PSICHIATRICA AD ALTA PROTEZIONE. “CURA”, O “CONTENIMENTO”?

Come sono trascorse le giornate dai detenuti in una residenza psichiatrica ad alta protezione? E’ presto detto; sebbene la detenzione in ospedale sia assai meglio rispetto a quella sperimentata in carcere, la vita in una struttura psichiatrica forense, è essenzialmente sonno e attesa. Una estenuante attesa di ciò che forse arriverà mai più per nessuno dei detenuti: il ritorno alla vita “normale”.

Le strutture psichiatriche ad alta protezione, più che dei luoghi di cura, sembrano cronicari senza via d’uscita. I servizi di salute mentale di zona, muovono intense resistenze a riprendere in cura sul territorio il folle una volta che questo è entrato nel circuito forense. Vi sono folli detenuti nel circuito forense da 4, 8 o 12 anni, talvolta a causa di reati bagatellari.

Tra le 08:00 e le 08:30 c’è la sveglia. Si può fare la doccia, cambiarsi d’abito, e riordinare il letto. Alle 08:30 noi detenuti siamo ammassati nel locale di disimpegno dell’area notte, per essere quindi tradotti nei locali dell’area giorno. Osservarci deambulare attraverso il cortile del comprensorio medico è patetico. Ci spostiamo alla spicciolata, ciondolando e strascicando i piedi, come un gruppo sparuto di folli dimenticati dal mondo. I ventri, prominenti come botti, ballonzolano su piedi che paiono sfuggire la presa del terreno come se sferici, oscillando attaccati a gambette che paiono di gomma. Ci muoviamo muti, tristi, contriti e avviliti, come vergognosi della nostra misera condizione. La struttura ci omaggia gli abiti, nel caso che noi non si abbia una famiglia che possa provvedere. Siamo ben vestiti, degli abiti sicuramente non ci possiamo lamentare! Quanto ai farmaci, il discorso è diverso: non c’è nessuno di noi che scampi i pesanti effetti collaterali degli psicofarmaci che ci somministrano con abbondanza. Questi abbracciano tutto lo spettro ammissibile: sindrome metabolica, diabete, discinesia, tremori Parkinson-simili, acatasia.

Molti detenuti all’ergastolo bianco hanno la sensazione di essere caduti in un pozzo nero senza uscita. Senza prospettive di vita innanzi, è facile abbandonare ogni speranza e ogni velleità. Autostima e fiducia in se stessi crollano presto.

Negli ampi e spaziosi locali dell’area giorno, puntualmente, tra le 08:30 e le 09:30 è distribuita la colazione: latte, the, caffè d’orzo e fette biscottate. Pare di essere ad un punto di ristoro della Croce Rossa. Nell’infermeria attigua al refettorio che svolge anche funzioni d soggiorno, ci somministrano gli psicofarmaci del mattino, e scegliamo cosa mangiare per il pranzo e la cena dell’indomani. Dopo due o tre anni di reclusione, il vitto, sempre uguale a se stesso, non si gusta più: si ingurgita come per dovere. Nella struttura ospedaliera in cui siamo reclusi comunque il cibo è assai meglio di quello scadente somministrato in carcere. Abbiamo anche la possibilità di scelta tre tre diverse portate!!! Una volta alla settimana, il sabato, un gruppo di detenuti cucina per tutti i reclusi. Possiamo allora sperimentare per vitto qualcosa di diverso e saporito, di insolito e vivificante.

Tra detenuti della struttura forense ad alta protezione si tende a socializzare poco. Forse in quanto ristretti in spazi limitati e privati delle libertà, tendiamo a mantenere fra di noi detenuti la massima riservatezza.

Tra le 09.30 e le 12:00, non sappiamo cosa fare e come impegnare il tempo; assonnati e intontiti dai farmaci, deambuliamo nell’area giorno. Qualche recluso talvolta cerca di sdraiarsi a dormire sul pavimento dei locali, o d’estate sul prato, ma questo non è consentito dal regolamento. Spesso, in molti, appoggiano il capo al tavolo del refettorio, sulle braccia conserte, e dormono seduti. I meno sedati fanno qualche partita a carte, seguono qualche trasmissione televisiva, o leggono il giornale.

Diversi detenuti della comunità hanno contatti scarsi o nulli con il mondo esterno a quello reclusorio. Guardare la televisione o ascoltare musica sui cellulari sono le principali vie di evasione e di contatto con il mondo.

Alle ore 12:00 puntuale, arriva cigolando il carrello con i contenitori termici del pranzo, inviato dalla cucina dell’ospedale. Per me il pranzo è il momento più triste della giornata. Per non disturbare gli operatori che lo somministrano, siamo incolonnati davanti al gabbiotto del cibo, zitti, muti, avviliti. Una volta avuto il vitto, silenziosi trasciniamo i piedi e ci spostiamo a sedere ai tavoli del refettorio. Consumiamo il pasto in silenzio, senza parlare, e senza convivialità. Come chi deve. I farmaci mettono fame: mangiamo con fretta e voracità, ingurgitando i bocconi ma senza gustare. Alle 12:30, puntualissimi, sparecchiamo. I detenuti di turno lavano le stoviglie, puliscono tavoli e pavimento del refettorio. I detenuti che non sono di turno nelle pulizie attendono in cortile, deambulando muti su gambe che paiono molle di gomma, oppure seduti ai tavoli di plastica del cortile, ascoltando musica. Tra le 13:30 e le 14:00 ci somministrano gli psicofarmaci. Siamo quindi aggruppati sullo spiazzo asfaltato, e spinti a muoverci dagli operatori attraverso il cortile del comprensorio medico verso l’area notte, come una dolente mandria di barcollanti e tremebondi ebeti sconfitti.

Nel rapporto con il detenuto, l’operatore dedica molta energia a spiegare opportunità e necessità della reclusione. Nel disegno, una operatrice che spiega come per tornare liberi è necessario “molto tempo”.

Tra le 14:00 e le 16:00, dormiamo. Non più accasciati con la testa reclinata sulle braccia conserte appoggiate sui tavoli, ma nei comodi letti. Capita raramente di non avere sonno o di avere voglia di muoversi nella struttura, blindata e chiusa, dell’area notte. Per lo più, il soggiorno dell’area notte è quasi completamente deserto: i farmaci che ci somministrano paiono dosati per farci dormire tutti 14 ore al giorno abbondanti, nessuno escluso. Alle 16:00, a fatica, gli operatori psichiatrici ci svegliano e ci fanno scendere dai letti. Ci riuniscono nei locali di disimpegno per condurci nuovamente all’area giorno. La raggiungiamo attraverso il cortile inerbito e alberato del complesso ospedaliero. Ci muoviamo silenziosi e scuri, ombrosi, barcollanti, ancora una volta in muta attesa di qualcosa che non arriva, quale mandria dolente di umanità dolente e sconfitta.

Il gioco delle carte è uno dei pochi passatempi socializzanti praticati nella struttura forense ad alta protezione. Al gioco delle carte partecipano anche infermieri ed OSS. I detenuti della struttura forense sono comunque poco inclini a socializzare: forse per socializzare c’è bisogno di gioia e libertà!!!

Tra le ore 16:00 e ore 19:00 attendiamo nell’area giorno, senza sapere come occupare il tempo. I più intontiti dai farmaci dormono con la testa reclinata sulle braccia conserte, seduti ai tavoli del refettorio; quelli meno sedati giocano a carte, leggono il giornale o seguono spettacoli televisivi.

Nel corso dei colloqui e delle terapie di gruppo, è facile che l’argomento scelto dal “terapeuta” sia l’attualità. In questo caso è utile, per sostenere la conversazione, aver letto il giornale o guardato la televisione. Sulla vita passata dal detenuto, sulla sua vita pregresse e sulle sue aspettative di vita sono poste poche attenzioni.

Alle ore 19:00, puntuale, arriva sferragliante e tintinnante il carrello con le razioni della cena Vengono spente la televisione e tutti i dispositivi elettronici; si mangia in silenzio, ai nostri tavoli abituali, quelli decisi dagli operatori psichiatrici al nostro arrivo in struttura. Alle ore 19:30 abbiamo finito e consumato il pasto. Sparecchiamo i tavoli, e chi è di turno pulisce le stoviglie, i tavoli e il pavimento del refettorio. Alle ore 20:00 gli operatori psichiatrici della struttura ci riportano nell’area notte, dove ci somministrano gli psicofarmaci della sera e andiamo quindi a dormire.

Nell’area notte della struttura, c’è un ampio soggiorno in cui troneggia la televisione. Per chi si alza presto il mattino o che tarda ad addormentarsi la sera, è una occasione per guardare film o telegiornali in solitudine.

Dalle ore 20:00 alle ore 08:00 dormiamo nelle nostre stanza un sonno nero, greve, sudato e senza sogni, percorso come dalle scosse elettriche della discinesia tardiva, o accartocciati su noi stessi, o comunque accasciati nei letti in posizioni innaturali e bizzarre. A vederci sdraiati tutti insieme, a colpo d’occhio, sembriamo birilli lanciati per aria e lasciati cadere a terra da un gioco cosmico senza senso alcuno.

 

LINK per vedere il reportage “La STORIA DI MATTIA – Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia ”

  • July 25, 2023 9:46 pm

https://www.rainews.it/rubriche/spotlight/video/2023/07/Spotlight-del-25072023-d08c6796-2baf-4725-aec4-d6ec2d18133d.html

Questo è il link per vedere il reportage andato in onda domenica 23 luglio su Rainews24 dal titolo “La STORIA DI MATTIA – Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia ” a cura di Maria Elena Scandaliato. Un’ indagine sulla morte di Mattia Giordani e sui maltrattamenti avvenuti nel 2016 nella struttura per disabili di Montalto di Fauglia in provincia di Pisa gestita dalla fondazione della Stella Maris.

reportage “La STORIA di MATTIA” domenica 23/07 su RaiNews24

  • July 18, 2023 10:51 pm
Domenica 23 luglio su Rainews24 alle ore 10:30 andrà in onda il reportage “La STORIA DI MATTIA” a cura di Maria Elena Scandaliato. Un’ indagine sulla morte di Mattia Giordani e sui maltrattamenti avvenuti nel 2016 nella struttura per disabili di Montalto di Fauglia in provincia di Pisa gestita dalla fondazione della Stella Maris. Da settembre verrà messo in rete e sarà disponibile sul canale RAIPLAY.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

Link VIDEO TRASMISSIONE “Il Diritto Fragile” dove abbiamo parlato dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • June 28, 2023 10:01 pm

https://www.youtube.com/watch?v=YaXUHf4z7Lg

Questo è il link per vedere la trasmissione “il Diritto Fragile” dell’associazione Radicale “Diritti alla Follia” a cui abbiamo partecipato, come collettivo Artaud, insieme a Sondra Cerrai per parlare dei maltrattamenti avvenuti nell’estate del 2016 all’interno della struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS e della morte di Mattia Giordani.

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI!

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

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LINK INTERVISTA a radio BLACKOUT dal Presidio del 20/06 in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla STELLA MARIS

  • June 22, 2023 3:36 pm

https://radioblackout.org/podcast/streghe-e-saperi-medici-aggiornamenti-del-20-06-2023/

Questo è il link per sentire la puntata di Ri-Congiunzioni, una trasmissione di Radio BlackOut. A 1 ora e 4 minuti circa trovate l’intervista fatta in diretta, come collettivo Artaud, martedì 20 giugno per parlare del PRESIDIO in solidarietà alle vittime dei maltrattamenti alla STELLA MARIS di Pisa.

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI!

RESOCONTO PRESIDIO del 20/06 in SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI alla STELLA MARIS a Pisa

  • June 21, 2023 2:47 pm

RESOCONTO PRESIDIO in SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI alla STELLA MARIS a Pisa

Nonostante l’ennesimo rinvio dell’udienza prevista martedì 20 giugno, rinvio funzionale ad allungare sempre di più i tempi rendendo la giustizia meno giusta e sfiancando le famiglie e le parti civili coinvolte, si è svolto ugualmente il presidio sotto il tribunale di Pisa per i maltrattamenti avvenuti nell’estate del 2016 all’interno della struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Sono 25 le famiglie coinvolte, genitori delle ragazze e dei ragazzi con autismo maltrattati, insultati e picchiati per mesi all’interno della struttura di Fauglia.

La scorsa settimana Roberto Cutajar, direttore generale della Stella Maris, è stato assolto nel secondo grado del processo dalla corte d’appello di Firenze. In primo grado era ricorso al rito abbreviato ed era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. La sentenza era attesa da mesi, il processo aveva dovuto subire vari rinvii per la mancata trasmissione di atti da Pisa a Firenze (atti che Pisa sosteneva di aver inviato e Firenze di non aver ricevuto). Le parti avevano già discusso da oltre un anno e il procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. Ma improvvisamente, durante l’ultima udienza (quella definitiva), si è presentato di fronte agli avvocati un nuovo collegio. Sì, avete capito bene: un collegio composto da tre magistrati diversi rispetto a quelli che avevano seguito dall’inizio tutte le fasi processuali!!! Questo collegio in nuova composizione ha ribaltato la sentenza di primo grado, non ha condiviso la richiesta di condanna del procuratore generale e ha abbracciato il teorema difensivo.

Il 19 giugno, il giorno precedente l’udienza per il procedimento che vede imputati per maltrattamenti 15 persone fra operatori e dottori, è giunta la notizia che il giudice non ha concesso l’autorizzazione alle telecamere della Rai a riprendere l’udienza con la seguente motivazione: “non rinvenendosi un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”. Sottolineiamo che è semplicemente scandaloso che la sorte di 25 persone con autismo e delle loro famiglie non presentino per un tribunale alcuna rilevanza sociale.

Il presidio è stata un’ottima occasione d’incontro fra diversi familiari che hanno avuto figli vittime di maltrattamenti e che hanno potuto confrontarsi e raccontare la loro storia.
Non lasceremo sole le vittime e i loro familiari, infatti continueremo a portare la nostra presenza solidale anche alla prossima udienza, prevista per ottobre. Non ci interessa la giustizia dei tribunali. La triste vicenda di Montalto di Fauglia svela e mette sotto gli occhi di tuttə i dispositivi mortificanti insiti in questa tipologia di istituzioni totali, dove la possibilità di sopraffazione e la mancanza di trasparenza creano spesso le condizioni per soprusi e violazioni dei diritti e della dignità delle persone.

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI!

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

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LINK per ascoltare una NUOVA INTERVISTA su Radio Ondarossa sui MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • June 17, 2023 3:07 pm

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2023/06/verita-sugli-abusi-alla-stella-maris

Questo è il link per ascoltare l’intervista che abbiamo fatto, come collettivo Artaud, a Radio OndaRossa sui maltrattamenti alla Stella Maris in vista del presidio di martedì prossimo 20 giugno 2023 durante il processo. Infatti il 20 giugno alle ore 14 ci sarà un nuovo presidio davanti al Tribunale di Pisa, in Piazza della Repubblica, dove si terrà l’udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire sentiti gli imputati, se non ci sarà l’ennesimo rinvio funzionale evidentemente al raggiungimento della prescrizione.

PISA: martedì 20/06 ore 14 PRESIDIO presso il Tribunale in SOLIDARIETA’ alle Vittime dei Maltrattamenti alla Stella Maris

  • June 6, 2023 10:33 pm

MARTEDI’ 20 GIUGNO ORE 14

presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

PRESIDIO di SOLIDARIETA’

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

PISA martedì 20 Giugno: NUOVO PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

  • June 4, 2023 10:51 am

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Il 20 giugno 2023 alle ore 14 saremo un’altra volta davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire sentiti gli imputati, se non ci sarà l’ennesimo rinvio funzionale evidentemente al raggiungimento della prescrizione.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, avendo prove evidenti (segnalate anche da alcune lettere anonime di dipendenti che denunciavano abusi e insabbiamenti di prove), ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti.

Tra gli ospiti della struttura, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci; vicenda per la quale è in corso un altro processo penale.

Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 5 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia che nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa. Tra le numerosissime parti civili si segnala la presenza di tre associazioni: ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) AGOSM (Associazione Genitori Ospiti Montalto) e Telefono Viola di Roma.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Nonostante questo Cutajar in Toscana continua ad avere un ruolo di primo piano ed è ancora Direttore generale della struttura.

I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano 208 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza –quindi- non episodica ma strutturale.

Come ha scritto nella sua relazione il Consulente Tecnico, Professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo”.

Per questi motivi e per onorare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale, non in grado di difendersi da sole, riteniamo che sia opportuno che l’opinione pubblica segua con attenzione le vicende di questo processo. Invitiamo tutti e tutte a partecipare al

PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI

MARTEDI’ 20 GIUGNO ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

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LINK INTERVISTA a radio BlackOut sui MALTRATTAMENTI alla STELLA MARIS e sul Presidio del 16/05

  • May 18, 2023 10:41 am

https://radioblackout.org/podcast/45-anni-di-legge-basaglia-del-16-05-2023/

Questo è il link per sentire la puntata di Ri-Congiunzioni su Radio BlackOut. Al minuto 33 l’intervista che abbiamo fatto, come collettivo Artaud, sui maltrattamenti a persone autistiche avvenute nel 2016 all’interno della struttura di Montalto di Fauglia in provincia di Pisa gestita dalla Fondazione STELLA MARIS e sul presidio che abbiamo fatto martedì 16 maggio durante il processo.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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