Il PROSSIMO SPORTELLO D’ASCOLTO CI SARA’ MERCOLEDì 17 MAGGIO
Vi informiamo che lo SPORTELLO D’ASCOLTO ANTIPSICHIATRICO previsto per martedì 16 maggio 2023 non sarà effettuato perché saremo al presidio presso il Tribunale di Pisa dalle ore 14 in solidarietà alle vittime dei maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla fondazione Stella Maris. Lo SPORTELLO si terrà regolarmente mercoledì 17 maggio 2023 allo stesso orario , dalle ore 15:30 alle 18 presso la nostra sede in via San Lorenzo 38 a Pisa. Per eventuali urgenze e per fissare eventuali incontri telefonateci al 335 7002669 oppure contattateci via mail a antipsichiatriapisa@inventati.org
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669
PISA: 16 Maggio PRESIDIO presso il Tribunale in SOLIDARIETA’ alle Vittime dei Maltrattamenti alla Stella Maris
MARTEDI’ 16 MAGGIO ORE 14
presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica
PRESIDIO di SOLIDARIETA’
VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!
SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
antipsichiatriapisa@inventati.org
PISA martedì 16 Maggio: PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris
VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !
Il 16 maggio 2023 alle ore 14 presso il Tribunale di Pisa si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS.
Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, avendo prove evidenti (segnalate anche da alcune lettere anonime di dipendenti che denunciavano abusi e insabbiamenti di prove), ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti.
Tra gli ospiti della struttura, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci; vicenda per la quale è in corso un altro processo penale.
Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 5 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia che nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa. Tra le numerosissime parti civili si segnala la presenza di tre associazioni: ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) AGOSM (Associazione Genitori Ospiti Montalto) e Telefono Viola di Roma.
Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Nonostante questo Cutajar in Toscana continua ad avere un ruolo di primo piano ed è ancora Direttore generale della struttura.
I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano 208 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza –quindi- non episodica ma strutturale.
Come ha scritto nella sua relazione il Consulente Tecnico, Professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo”.
Per questi motivi e per onorare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale, non in grado di difendersi da sole, riteniamo che sia opportuno che l’opinione pubblica segua con attenzione le vicende di questo processo. Invitiamo tutti e tutte a partecipare al
PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI
MARTEDI’ 16 MAGGIO ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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MILANO domenica 7 maggio: incontro/dibattito “OLTRE LA CONTENZIONE” c/o Cascina Torchiera Senz’acqua
nell’ambito della tre giorni che ci sarà a MILANO dal 5 al 7 maggio “CONTATTO” organizzata da Brigata Basaglia” c/o Cascina Torchiera Senz’acqua DOMENICA 7 MAGGIO alle ore 11:30 ci sarà un incontro/dibattito “Oltre la contenzione” linee comuni contro carcere, TSO e CPR con Assemblea Antipsichiatrica, Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, Rete Mai più lager – NO ai CPR
Per il programma e info sulla tre giorni: https://www.brigatabasaglia.org/contatto-23/
24h di STAFFETTA RADIOFONICA ANTICARCERARIA Sabato 22 Aprile
Sabato 22 aprile dalle 8 del mattino fino alle 20 e poi in replica dalle 20 alle 8 di domenica ci sarà una staffetta radiofonica anticarceraria su 5 radio di movimento. Da sempre pensiamo che non si può vivere in un mondo di galere, da sempre lottiamo per abbatterle queste galere, giorno dopo giorno. Questa necessità è ancora più forte in questo periodo grazie anche allo sciopero della fame di Alfredo Cospito che ha centrato nel 41bis e nell’ergastolo due forme di tortura dello stato carcerario. Per rilanciare la sua lotta e non far cadere i riflettori. Come collettivo Artaud faremo un’intervento, alle ore 16 su Radio OndaRossa, su carcere, psichiatria, Rems, contenzione meccanica e farmacologia.
SABATO 22 APRILE STAFFETTA RADIOFONICA ANTICARCERARIA
Radio Ondadurto (che trasmetterà dalle 8 alle 10.30),
Radio Blackout (h.10.30-13),
Radio Wombat (13-15.30),
Radio Ondarossa (15.30-18)
Radio Eustachio (18-20),
e con Radio Ciroma, Radio Spore, Radio Neanderthal, Radio Gramma, Radio Città Pescara e Radio Quar che manderanno dei contributi e rimanderanno il segnale. Vogliamo dare un segnale forte, unitario contro tutti i carceri! Sintonizzatevi sullo streaming di queste radio e telefonate al numero unitario 06491750 per lanciare un messaggio anche a chi si trova al di là di queste galere. Rompiamo questi muri.
PROSSIMA ASSEMBLEA del Collettivo Artaud LUNEDì 24 APRILE
Vi informiamo che l’ ASSEMBLEA del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud prevista per martedì 25 aprile 2023 non sarà effettuata. L’ASSEMBLEA si terrà regolarmente lunedì 24 Aprile 2023 allo stesso orario 21:30 presso lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a Pisa.
Per ulteriori informazioni telefonateci al 335 7002669 oppure contattateci via mail a antipsichiatriapisa@inventati.org
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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LINK INTERVISTA a Radio ONDAROSSA: Medicalizzazione, controllo e profitto all’interno della scuola pubblica
http://www.ondarossa.info/redazionali/2023/04/medicalizzazione-controllo-e-profitto
A partire da libro “Divieto d’infanzia. Psichiatria, controllo, profitto” di Chiara Gazzola e Sebastiano Ortu, come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud, abbiamo parlato a Radio OndaRossa della tendenza all’interno della scuola pubblica di un aumento di certificazioni sancite per catalogare ogni difficoltà dell’età evolutiva che inducono alla prevaricazione dell’approccio clinico danneggiando la relazione educativa. Quali le possibilità di opposizione alla diffusione degli screening e a obiettivi formativi che limitano la libertà professionale degli insegnanti? Quali le alternative per i genitori?
GENOVA 2 APRILE: INCONTRO con il COLLETTIVO ARTAUD c/o Libera Collina di CASTELLO
nell’ambito della tre giorni che ci sarà a GENOVA dal 31 marzo al 2 aprile “LUNA Luce nella notte illumina la rotta” dedicata a Irene
DOMENICA 2 APRILE
c/o Libera Collina di Castello alle ore 15
ci sarà un INCONTRO con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
BOTTE a una PAZIENTE nel REPARTO di PSICHIATRIA di PISA
Apprendiamo dal quotidiano Il Tirreno che un infermiere del reparto di psichiatria dell’ospedale Santa Chiara di Pisa sarebbe stato condannato ad un anno per aver preso a botte una paziente nel gennaio 2017.
Addirittura nell’articolo, uscito in data 11 marzo 2023, si riporta la presunta diagnosi psichiatrica fatta in adolescenza alla signora etichettata come una persona disturbata, agitata e aggressiva.
Fra le motivazioni della condanna all’infermiere ci sono abuso di mezzi di correzione per aver picchiato la paziente; si legge: “Prima gli schiaffi in faccia, poi un calcio all’addome con tanto di capelli tirati in un corpo a corpo”. Dall’articolo si apprende anche che la donna era stata legata su una poltrona con una cinghia.
Sia l’infermiere sia l’azienda ospedaliera in sede processuale si sono giustificati dicendo che la donna era aggressiva.
Dal racconto della vittima : “Quando intervennero le infermiere ero a terra con l’infermiere che mi teneva per i capelli e loro sono sopraggiunte e gli dicevano “basta, basta”. Lui mi prese per i capelli e iniziò a strattonarmi, mi fece cadere a terra tenendomi sempre per i capelli e cominciò a darmi degli schiaffi molto forti…Era molto agitato, era in uno stato molto aggressivo e mi ha dato anche un calcio nello stomaco». ”
Vogliamo ricordare che quando si svolge un lavoro di cura non si dovrebbe perdere la pazienza, né soprattutto esercitare violenza verso le persone con cui lavori. Ci è difficile credere alla teoria delle mele marce, sappiamo che le prassi psichiatriche sono spesso coercitive piuttosto che rivolte all’ascolto della persona e il ricorso a dispositivi manicomiali (obbligo di cura, contenzione fisica, meccanica e chimica) è purtroppo sempre più diffuso.
Ad oggi in Italia abbiamo 329 reparti psichiatrici, gli SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) e circa 3200 strutture psichiatriche residenziali e centri diurni sul territorio dove in molti casi si sono conservati gli strumenti propri dei manicomi, quali il controllo del tempo, dei soldi, l’obbligo delle cure, il ricorso alla contenzione e l’elettroshock. Ci teniamo a ribadire che nonostante le vesti moderne l’elettroshock rimane una terapia invasiva, una violenza, un attacco all’integrità psicologica e culturale di chi lo subisce. Insieme ad altre pratiche psichiatriche come il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), l’elettroshock è un esempio, se non l’icona, della coercizione e dell’arbitrio esercitato dalla psichiatria. Il percorso di superamento dell’elettroshock e di tutte le pratiche non terapeutiche (obbligo di cura, contenzione meccanica e farmacologica, internamento) deve essere portato avanti e difeso in tutti i servizi psichiatrici, in tutti i luoghi e gli spazi di cultura e formazione dove il soggetto principale è una persona, che insieme ai suoi cari, soffre una fragilità. Nei reparti psichiatrici italiani si continua a morire di contenzione meccanica, sia in regime di degenza che durante le procedure di TSO. La contenzione non è un atto medico e non ha alcuna valenza terapeutica: è un evento violento e dannoso per la salute mentale e fisica di chi la subisce; offende la dignità delle persone e compromette gravemente la relazione terapeutica. Ribadiamo la necessità di proibire, senza alcuna eccezione, la contenzione meccanica nelle istituzioni sanitarie, assistenziali e penitenziarie italiane.
Un altro inganno del sistema psichiatrico sta nel credere che un Trattamento Sanitario Obbligatorio duri in fondo solo sette giorni, o quattordici nel caso peggiore. La verità è che il TSO implica una coatta presa in carico della persona da parte dei Servizi di salute mentale del territorio che può durare per decenni. Una volta entrato in questo meccanismo infernale, una volta bollato con l’infamia della malattia mentale, il paziente vi rimane invischiato a vita, costretto a continue visite psichiatriche e soprattutto, a trattamenti con farmaci obbligatori pena un nuovo ricovero. Per i ricoverati in TSO e considerati “agitati” si ricorre ancora all’isolamento e alla contenzione fisica, mentre i cocktails di farmaci somministrati mirano ad annullare la coscienza di sé della persona, a renderla docile ai ritmi e alle regole ospedaliere. Il grado di spersonalizzazione ed alienazione che si può raggiungere durante una settimana di TSO ha pochi eguali, anche per il bombardamento chimico a cui si è sottoposti. Ecco come l’obbligo di cura oggi non significhi più necessariamente la reclusione in una struttura, ma si trasformi nell’impossibilità di modificare o sospendere il trattamento psichiatrico sotto costante minaccia di ricorso al ricovero coatto sfruttato come strumento di ricatto e repressione.
Continueremo a lottare con forza contro ogni forma di manicomio e di coercizione (obbligo di cura, trattamento sanitario obbligatorio, uso dell’elettroshock, contenzione meccanica, farmacologica e ambientale, ecc) e per il superamento e l’abolizione di ogni pratica lesiva della libertà personale. Uno concreto percorso di superamento delle pratiche psichiatriche passa necessariamente da uno sviluppo di una cultura non etichettante, senza pregiudizi e non segregazionista, largamente diffusa, capace di praticare principi di libertà, di solidarietà e di valorizzazione delle differenze umane contrapposti ai metodi repressivi e omologanti della psichiatria.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
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Link intervista Radio BlackOut a Sebastiano Ortu e Chiara Gazzola sulla medicalizzazione nelle scuole
Questo sotto è il link per ascoltare l’intervista fatta a Radio BlackOut
da Sebastiano Ortu e Chiara Gazzola sulla medicalizzazione nelle scuole.
Che le diagnosi siano in aumento nell’età evolutiva non è un mistero:
ma le comunità scientifiche ed educative si interrogano sulle cause,
le cure e le conseguenze di un fenomeno che caratterizza fortemente il nostro tempo...
https://radioblackout.org/podcast/medicalizzazione-nelle-scuole-del-14-03-2023/
Gazzola e Ortu sono autori di “Divieto d’infanzia. Psichiatria, controllo e profitto” BFS edizioni, 2018